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Cedolare secca affitti 2011

 E’ entrata ufficialmente in vigore nei giorni scorsi l’imposta sostitutiva sui redditi da locazione, ovverosia quella che in gergo fiscale viene da tutti definita come la cedolare secca sugli affitti. Trattasi di un regime fiscale opzionale di cui possono avvalersi i proprietari di immobili che affittano case ad uso residenziale. Rispetto alla dichiarazione del reddito da locazione, nella maniera classica, ovverosia ai fini dell’Irpef, il proprietario di immobili può avvalersi della cedolare che genera un risparmio fiscale proporzionale all’ammontare del reddito dichiarato. L’aliquota, appunto, è secca, e pari al 21% per i contratti di locazione sul mercato libero, e più agevolata, al 19%, per i contratti di locazione a canone concordato. La cedolare secca sugli affitti, inoltre, sostituisce non solo l’imposta ai fini Irpef, ma anche quella di bollo e quella di registro.

Per dare al proprietario degli immobili il giusto tempo per decidere se avvalersi o meno della cedolare secca, l’Agenzia delle Entrate nei giorni scorsi, per i contratti di locazione in scadenza dal 7 aprile 2011, e fino al 6 giugno del 2011, ha concesso due mesi di proroga per la registrazione dei contratti di locazione. In questo modo il proprietario ha tutto il tempo, in ragione della convenienza a livello fiscale, per decidere se continuare ad avvalersi del vecchio regime, oppure optare per la cedolare secca sugli affitti.

Nell’approvare il regime fiscale agevolato sugli affitti, l’attuale Governo in carica con l’apposito provvedimento ha contestualmente inasprito le sanzioni a carico di chi evade il fisco in materia di locazioni. In questo modo l’obiettivo è chiaramente quello di far emergere l’ingente mole di affitti in nero sparsi un po’ su tutto il territorio nazionale. In particolare, indipendentemente dal regime di dichiarazione scelto, per le denunce di reddito da locazione omesse, oppure infedeli, la sanzione è stata ora raddoppiata, dal 200% al 400% dell’imposta evasa dal contribuente.