Nei primi due mesi del 2011 in Italia, grazie in prevalenza agli incassi legati ai controlli, le entrate tributarie hanno fatto registrare un aumento del 3,8% a 58.674 milioni di euro. A darne notizia in data odierna, venerdì 15 aprile 2011, è stato FiscoOggi.it, il Quotidiano telematico dell’Agenzia delle Entrate, citando il Rapporto delle entrate tributarie di febbraio 2011 pubblicato sul sito Internet del dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia (MEF). La crescita, in particolare, ha riguardato sia gli incassi da imposte indirette, sia quelli da imposte dirette a fronte di rialzi decisamente sopra la media, ad esempio, per le imposte sui giochi con un robusto 20,6%. Luce verde anche per gli incassi da ruoli legati alle attività di controllo e di accertamento fiscale con un rialzo del 44,9% rispetto al primo bimestre dell’anno 2010.
Il 2010, intanto, in accordo con quanto reso noto dall’ Agenzia delle Entrate alla fine dello scorso mese di marzo 2011, è stato archiviato con oltre 10,6 miliardi di euro di imposte recuperate grazie ad un piano di lotta e di contrasto all’evasione a tutto campo che, tra l’altro, è stato caratterizzato anche da un ulteriore rafforzamento delle attività di accertamento e di controllo fiscale a carico dei cosiddetti grandi contribuenti.
Il tutto a fronte di un maggiore ricorso lo scorso anno, rispetto al 2009, dei cosiddetti istituti “evita-lite“, ovverosia, tra gli altri, quelli dell’accertamento con adesione, dell’acquiescenza, dei processi verbali di constatazione, e dell’invito al contraddittorio. Questo in virtù di un ulteriore affinamento delle attività di accertamento e di controllo per cui dinanzi al Fisco al contribuente non resta spesso che accertare quella che in effetti è la maggiore somma che deve versare nelle casse dell’Erario. Non a caso lo scorso anno, sul totale degli incassi da definizione, il 23% delle maggiori somme riscosse è avvenuto con l’acquiescenza, ovverosia con il saldo spontaneo e, quindi, senza attivazione del contenzioso.
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