Lo scudo fiscale varato con il D.L. n. 78/2009 si rivolge alle persone fisiche e agli altri soggetti fiscalmente residenti nel territorio dello Stato che, prima del 31 dicembre 2008, hanno esportato all’estero capitali in violazione degli obblighi valutari e tributari.
Grazie allo scudo fiscale sarà possibile far emergere denaro e attività di natura finanziaria e patrimoniale. La regolarizzazione é tuttavia consentita però solo nel caso in cui le attività siano detenute in Paesi dell’Unione Europea e che permettono un effettivo scambio di informazioni in via amministrativa. Proprio su questo punto occorre chiarire che non opera nessun tipo di regolarizzazione con la Svizzera.
Srgomento controverso quello dello scudo fiscale, qualcuno lo ha chiamato male estremo, quale unico rimedio di una situazione ormai insostenibie. Altri hanno penato alla solita storia del condono e che l’onestà non paga. Sui forum si discute di tutto. Anche di riciclaggio.
Infatti lo scudo fiscale, come chiarisce una circolare del ministero dell’Economia, non cancella del tutto le verifiche contro il riciclaggio di denaro: gli intermediari e i professionisti che intervengono nelle operazioni di rimpatrio procederanno ad una adeguata verifica dei clienti, alla registrazione dei dati e in caso di sospetto dovranno segnalare a Bankitalia le attività alcuni reati tributari (non coperti dallo scudo fiscale come il falso in bilancio).
Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, é convinto:
I capitali criminali non saranno rimpatriati. Non credo che la criminalità si servirà di questo strumento. I capitali criminali o sono in Italia perfettamente sbiancati o continueranno la loro attività all’estero.
Intanto è ancora polemica sulla manovra. Antonio Di Pietro definisce il provvedimento
una norma criminale voluta per fare gli interessi dei criminali e che ha riciclaggio di Stato.
Di diverso parere il sottosegretario all’Economia, Luigi Casero:
Secondo noi è una buona legge. Capisco che è una debolezza ma per noi è fondamentale che la misura abbia successo.