Gli italiani pagano ogni anno 41,29 miliardi di euro in tasse ecologiche ma solo l’1,1% di questa percentuale pagata dagli italiani viene speso per la protezione dell’ambiente (dati Cgia Associazione artigiani piccole medie imprese) di Mestre. L’associazione sottolinea che questa serie di tasse e imposte ambientali che grava sugli italiani è lunghissima e pesano soprattutto su energia, trasporti ed inquinamento. La Commissione europea inoltre sta lavorando per definire le regole di base per colpire i possessori di veicoli, come sempre il presupposto sarà quello che chi inquina pagherà di più.
Entro due anni quindi potrebbe entrare in vigore una nuova tassa per i veicoli a motore, una tassa proporzionale ai consumi e ai km percorsi forse. In questo modo l’Unione europea spera di riuscire a recuperare i costi delle infrastrutture stradali in tutto il continente, ma anche di ridurre l’uso dei veicolo personali, nonchè aumentare quello dei mezzi pubblici, per far scendere del 60% entro il 2050 i gas serra che sono derivanti dai trasporti e che pesano sull’ambiente.
Sono troppe questo genere di tasse. Questa anomalia tutta italiana è l’ennesima dimostrazione che il nostro sistema fiscale va completamente rivisto – sottolinea il segretario della cgia di mestre, Giuseppe Bertolussi –. in queste settimane abbiamo assistito a vere catastrofi ambientali in parte causate dalla mancanza di attività manutentive e di messa in sicurezza del nostro territorio. se di fronte a poco più di 41 miliardi di euro che vengono incassati ogni anno, il 99% finisce a coprire altre voci di spesa, non possiamo più denunciare che questi disastri avvengono anche perché non ci sono le risorse finanziarie disponibili per la tutela del nostro territorio. i soldi ci sono, peccato che ormai da quasi un ventennio finiscono altrove. con la beffa che ogni qualvolta subiamo un’alluvione ci ritroviamo a subire l’ennesimo aumento delle accise sulla benzina o una nuova tassa di scopo.
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