L’economia di Riccione si basa essenzialmente sul turismo: come interpretare allora l’introduzione della tassa di soggiorno da parte del comune romagnolo a partire dal prossimo 1° giugno? Si tratta di una delle misure stabilite dal consiglio comunale, il quale è stato chiamato ad approvare il bilancio d’esercizio relativo a quest’anno (vedi anche Nel 2014 Bolzano avrà la sua tassa di soggiorno). In aggiunta, vi sarà anche un apposito regolamento per l’applicazione del tributo in questione. Come è stato ricordato dal primo cittadino riccionese, Massimo Pironi, non si tratta ovviamente dell’unico caso in cui si è resa necessaria l’applicazione della tassa di soggiorno.
Le critiche mosse a quest’ultima riguardano soprattutto il fatto che si possono creare dei problemi al turismo, ma lo stesso Pironi ha ricordato come l’alternativa fosse una riduzione dei servizi. Lo stesso municipio romagnolo non esclude comunque di ascoltare e condividere anche altre opinioni, l’intenzione è dunque quella di non interrompere le collaborazioni avviate con gli albergatori e le associazioni che li rappresentano. Il fatto che sia stata approvata tale tassa ha provocato il dissenso di una parte dei partiti di maggioranza in Consiglio, senza dimenticare che è contrario a tutto questo anche Renato Meringolo, assessore alle risorse umane e alla sanità.
Il sindaco ha rivendicato il turismo di eccellenza di Riccione, basato soprattutto su servizi di qualità, i quali non possono essere assolutamente tagliati. Già sul finire del 2011 si erano accese le polemiche in questo senso. In particolare, si parlò di cinquanta centesimi al giorno pe gli hotel a una o due stelle, 1,5 euro per quelli a tre stelle e 2,5 euro per i soggiorni in strutture a quattro o cinque stelle. Già allora gli albergatori non presero affatto bene la situazione e c’è da scommettere che lo stesso avverrà ora, con forti preoccupazioni per le possibili ripercussioni e le prospettive non incoraggianti sui futuri ricavi.