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Il 12 giugno scatterà il giorno della liberazione fiscale

 Free Tax Day o Giorno della Libertà Fiscale: comunque la si voglia chiamare, la data del prossimo 12 giugno sarà incoraggiante per i contribuenti italiani. Come infatti viene calcolato da ben quindici anni, tra quattro giorni i cittadini non lavoreranno più per pagare tasse, imposte e contributi, ma solamente per loro stessi. In effetti, in questo 2013 sono necessari 162 giorni per la “liberazione” a cui si sta facendo riferimento, un momento che non è mai giunto così in ritardo come stavolta, a causa, in particolare, del continuo aumento della pressione fiscale (vedi anche Pressione fiscale sempre più alta).

Volendo essere ancora più precisi, il dato in questiona ha raggiunto ormai ben il 44,4% del prodotto interno lordo. In aggiunta, nel periodo di tempo che è compreso tra il 1980 e oggi (dunque più di tre decenni), il carico delle tasse ha fatto registrare un rialzo di tredici punti percentuali. Purtroppo, a tanti tributi non corrispondono dei servizi adeguati, il che rende ogni singolo versamento odioso e insopportabile. Ma come è stato calcolato nello specifico questo dato relativo alla libertà fiscale?

Secondo quanto reso noto dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, è necessario utilizzare come punto di riferimento il dato di previsione del prodotto interno lordo nazionale: quest’ultimo viene poi suddiviso per i 365 giorni che compongono l’anno, di conseguenza si riesce a ricavare una media a cadenza giornaliera. La procedura prosegue con il rapporto del gettito (tasse, imposte e contributi) che si versano alle casse dello Stato al Pil di ogni giorno, una operazione utile per capire quando cade il giorno della liberazione dalle tasse. I contribuenti più penalizzati, e non è bello dirlo, sono quelli che versano le loro tasse con precisione e dettaglio: in effetti, il carico fiscale che grava sui cittadini onesti è molto vicino ai cinquantaquattro punti percentuali, un dato che non sorprende vista la massiccia economia sommersa del nostro paese.