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5 miliardi di euro in più grazie al buon andamento dello Spread

 Con il varo del testo definitivo del ddl stabilità, molti esponenti politici hanno promesso battaglia per modificare alcuni punti del provvedimento. In particolari a deputati e senatori delle diverse fazioni politiche non scende già la retroattività dell’applicazione dei limiti in materia di detrazioni fiscali, una situazione che penalizza in maniera eccessiva i contribuenti. Mario Monti ha fatto sapere da Bruxelles che è comunque possibile apportare delle modifiche al disegno di legge purchè si rispettino i saldi finanziari. In ogni caso il premier ha annunciato che la combinazione di interventi su Iva e Irpef è la migliore possibile.

In ogni caso alcuni esponenti del Parlamenti sembrano puntare ad una modifica del provvedimento e predispongo di conseguenza i relativi emendamenti. Sul punto è anche intervenuto il sottosegretario all’economia Polillo che ha comunque rassicurato sul fatto che ogni possibile variazione lascerà comunque invariati i saldi. Inoltre, visto l’andamento dello spread degli ultimi tempi nuove risorse potrebbero giungere proprio dal favorevole andamento del differenziale tra Btp e Bund tedesco. I tecnici sono al lavoro inoltre per capire se è possibile raschiare ancora il barile recuperando altro gettito dalla lotta all’evasione e dagli enti locali con la spending review.

Sul punto dello spread il governo appare moderatamente ottimista. In passato, prima di sapere la decisione della Corte tedesca in materia di scudo anti spread ed in piena tempesta finanziaria, lo Stato ha stimato una spesa per interessi pari a circa 89,2 miliardi di euro. Ora invece, grazie alla discesa dell’indice, il fabbisogno di spesa dovrebbe aggirarsi intorno agli 83,6 miliardi di euro, liberando quindi più di 5 miliardi di euro da destinare a copertura dei provvedimenti dell’esecutivo. Inoltre tale cifra potrebbe anche incrementare visto l’andamento del collocamento dei titoli del debito pubblico italiano. L’ultima asta dei BTP decennali è stata collocata con uno spread intorno ai 316 punti ed ha avuto una richiesta record con tassi intorno al 4,77 per cento. Secondo gli addetti ai lavori è il segno che i mercati incominciano a fidarsi di noi.

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