Sedici giorni esatti dividono i contribuenti italiani dall’invio del modello 770 relativo allo scorso anno e da considerarsi quindi come “tardivo”: c’è tempo, infatti, fino al prossimo 21 novembre per provvedere a tale adempimento fiscale, visto che sono stati fissati dei termini anche per i sostituti di imposta ritardatari. L’alternativa a questo invio è quella che riguarda la sostituzione di un modello che è già stato trasmesso, a causa di omissioni o errori al momento della compilazione. Come ha opportunamente specificato il Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, si possono scongiurare sanzioni e violazioni gravi inviando il modello in questione dopo novanta giorni dalla scadenza originariamente prevista, un ravvedimento che permette di evitare l’omessa dichiarazione.
Quindi, tutti i datori di lavoro e gli enti previdenziali che sono interessati da questa casistica devono provvedere senza indugio a sanare la loro situazione, visto che il loro compito è proprio quello di sostituirsi al contribuenti nei rapporti con l’amministrazione finanziaria, trattenendo le famose ritenute di acconto dagli stipendi e dalle pensioni. Come è noto, il 770 può essere sostanzialmente di due tipi, vale a dire ordinario e semplificato. La dichiarazione ordinaria prevede che i sostituti d’imposta e gli intermediari abilitati facciano fronte a operazioni rilevanti dal punto di vista tributario: la comunicazione riguarda pertanto le ritenute su dividendi, proventi da partecipazione e redditi dell’anno solare precedente (la presentazione elettronica scade il 31 luglio).
La tipologia semplificata del modello, al contrario, ricomprende anche le amministrazioni del nostro Stato, le quali sono chiamate a rendere note le ritenute che hanno posto in essere: i redditi coinvolti, poi, sono quelli di lavoro dipendente e assimilati, quelli previdenziali e assicurativi, oltre alle prestazioni in forma di capitale che sono erogate dai fondi pensione. In questa seconda ipotesi, la scadenza fiscale prevista dall’Agenzia delle Entrate è sempre la stessa, vale a dire entro e non oltre il 31 luglio.