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Salari aziendali: diminuiscono le tasse

 Meno tasse sulla parte del salario che consente di aumentare la produttivita’ o gli utili della societa’ in cui lavoriamo, questi i contenuti del Piano per il lavoro del ministro Sacconi. Il piano é volto ad aumentare la platea dei lavoratori beneficiari di una riduzione contributiva e di una tassazione agevolata dei redditi correlati a produttività delle imprese, inclusi gli utili di bilanci. In questo modo, come sottolineato nel piano di Sacconi, si introduce la possibilità di una riforma generale del sistema fiscale correlata al completamento del federalismo istituzionale e a grandi cambiamenti nella produzione di reddito per il Paese.

Si apre ora il cantiere – si legge nel documento – per una riforma generale del sistema fiscale correlata al completamento del federalismo istituzionale e ai grandi cambiamenti intervenuti nella produzione e composizione della ricchezza. L’obiettivo e’ uno spostamento del prelievo dalle persone che lavorano e producono alle cose e ai consumi, i cui tempi e modi saranno necessariamente influenzati dagli andamenti dei mercati finanziari e dalle condizioni di finanza pubblica.

Il piano prevede accordi sullo Statuto dei lavori e ampliamento delle misure di detassazione delle parti del salario determinate da accordi aziendali o territoriali: Il governo – conclude il ministro – non procede per atti unilaterali ma sulla base di un dialogo sociale operoso anche se, non si ferma davanti al veto di una parte e procede a decisioni per il bene delle persone.

Il piano arriva a ridosso del rapporto del Fondo Monetario Internazionale sull’Eurozona (Articolo IV), dove non mancano le prescrizioni per i singoli paesi per migliorare la propria competitivita’. L’Italia, come si legge nel rapporto, si deve impegnare a ridurre le tasse sul lavoro e la presenza dello Stato nell’economia. Vanno cosi’ accelerate le privatizzazioni ed eliminate le golden share nel settore dell’elettricita’, del gas, delle poste, dei trasporti e nelle imprese municipalizzate.

Decentralizzare la contrattazione salariale in modo da considerare le differenze di produttivita’, aumentare l’efficienza dei servizi pubblici”.