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Inps: pensioni, i dati sulla finestra luglio 2010

 Nei primi sette mesi dell’anno in corso, ovverosia dal mese di gennaio al mese di luglio del 2010, le uscite del lavoro per pensionamento si sono attestate su valori inferiori a quelli preventivati dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. A darne notizia è stato proprio l’Inps nel precisare come il numero di uscite si sia attestato nel periodo a quota 131.300, ovverosia in calo di 16 mila unità rispetto alle 147.700 messe in preventivo. Il dato, in accordo con quanto messo in risalto da Antonio Mastrapasqua, Presidente dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, dimostra come in vista dell’entrata in vigore della riforma non ci sia stata nessuna corsa alla pensione. Secondo il Presidente dell’Istituto, quindi, “gli italiani mostrano maggiore equilibrio di tanti esperti della materia“.

Quella di luglio 2010, lo ricordiamo, rappresenta la penultima finestra prima dell’entrata in vigore della riforma, e comunque l’ultima, come sottolinea proprio l’Inps, con il requisito delle quote; l’ultima finestra, quella del mese di ottobre 2010, risulta essere infatti riservata a quei lavoratori che, entro lo scorso mese di giugno, hanno maturato in materia di anzianità contributiva il requisito dei 40 anni.

Entrando nel dettaglio dei dati forniti dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, c’è stato un aumento del pensionamento dei lavoratori dipendenti, che nei sette mesi hanno fatto registrare 85.500 uscite rispetto alle 67.200 preventivate dall’Inps; ma a fronte di questo rialzo c’è stato un calo rispetto alle previsioni di 10 mila uscite per i commercianti, 15.500 per i lavoratori del comparto dell’artigianato e 9.100 uscite dei lavoratori agricoli. Il Presidente Mastrapasqua ha inoltre sottolineato come i dati dei primi sette mesi del 2010 rappresentino un nuovo motivo di stabilità per i conti dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale; inoltre, sono state smentite le attese di italiani in fuga verso la pensione a conferma del segno sia di maturità, sia di equilibrio dei cittadini/lavoratori.