In Italia i contribuenti non hanno smesso di pensare al fisco neanche durante le vacanze estive; i cittadini, secondo quanto riporta l’Associazione Contribuenti.it in base anche al numero di richieste che sono pervenute a “Lo Sportello del Contribuente”, sono infatti molto spesso stressati proprio dagli adempimenti fiscali da effettuare in parecchi mesi dell’anno. Al punto che i cittadini italiani, quando si parla di fisco, sognano di vivere negli Stati Uniti, dove l’appuntamento con gli adempimenti fiscali è solo una volta all’anno. E così anche in vacanza, magari a causa di qualche debito fiscale arretrato, tre contribuenti italiani su dieci risultano essere letteralmente presi dal panico relativamente al rischio di poter perdere la propria casa per effetto di accensione di ipoteche e pignoramenti; mentre addirittura sette contribuenti su dieci, in accordo con le rilevazioni de “Lo Sportello del Contribuente”, temono che al ritorno dalle vacanze nella cassetta della posta ci sia un “invito” da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Oltre ai problemi della vita di tutti giorni, quindi, ci sono anche quelli relativi al fisco che possono innescare sintomi psicosomatici che spaziano dai dolori muscolari, ansia, sensazione di smarrimento, ma anche insonnia e addirittura anche leggeri disturbi depressivi. Il tutto poi si complica, con rischi ancor più gravi per la propria salute, quando ad arrivare a mezzo raccomandata postale con ricevuta di ritorno è la “classica” cartella pazza con la quale si richiedono cifre astronomiche per debiti già saldati da parecchi anni, o per cifre richieste dal fisco ma non dovute.
E allora, in accordo con quanto riporta proprio l’Associazione Contribuenti.it, il telefono, ma anche la Rete Internet e l’uso della posta elettronica rappresentano in materia fiscale l’unica ancora di salvezza per i cittadini che, tra l’altro, spesso fanno fatica a far valere i propri diritti se si è disabili, terremotati, poveri, o se si è purtroppo caduti vittime dell’usura.