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Fisco e Comuni Emilia-Romagna: alleanza antievasione vincente

 Nella Regione Emilia-Romagna l’alleanza antievasione tra i Comuni e l’Agenzia delle Entrate funziona. Lo dimostrano i dati forniti dalla Direzione regionale che, in particolare, ha fatto presente come ci siano state, al 30 settembre scorso, oltre 6.000 segnalazioni qualificate a fronte di imposte accertate per 7 milioni di euro, e ben 38 milioni di euro recuperati. Ricordiamo al riguardo come ai Comuni, in base alle segnalazioni qualificate, spetti il 33% della somme riscosse dal Fisco a titolo definitivo che, quindi, vanno a finire proprio nelle casse degli Enti locali. L’alleanza antievasione permette ai Comuni di acquisire risorse che poi possono essere spese per la collettività nell’ambito di quella che è in tutto e per tutto un’alleanza antievasione in senso federalista. Di queste oltre 6 mila segnalazioni, il 70% ha interessato l’area della proprietà edilizia e del patrimonio immobiliare a conferma di come siano questi i comparti con maggiore tasso di evasione.

La speculazione edilizia, ad esempio, in base alle segnalazioni qualificate ricevute dal Fisco, porta imprese e società truffaldine a vendere aree edificabili come dei terreni agricoli o addirittura come dei ruderi da demolire. In termini di numero di segnalazioni, Bologna svetta al 30 settembre scorso con ben 846; al secondo posto c’è il Comune di Ponte dell’Olio, in Provincia di Piacenza, con 564 segnalazioni qualificate, mentre al terzo c’è Rimini con 466.

Bologna svetta anche nella classifica delle maggiori imposte accertate con complessivi 2,4 milioni di euro; a seguire c’è il Comune di Mirandola, con poco più di mezzo milione di euro, e poi Soliera. Ma in ragione del numero di abitanti, pari ad appena 5 mila, l’expoit è stato compiuto dal Comune reggiano di Campegine che con le proprie segnalazioni qualificate ha permesso al Fisco di accertare maggior imposte per ben 530 mila euro. Oltre all’evasione scovata nel settore immobiliare e nell’edilizia, il Fisco in Emilia-Romagna, grazie alle segnalazioni qualificate dei Comuni, ha scoperto anche finte Onlus, proprietari di immobili nullatenenti agli occhi del Fisco, nonché finti enti commerciali che erano in tutto e per tutto dei ristoranti.