L’iniziativa, a Torino, relativa al rilascio del codice fiscale a favore degli studenti universitari stranieri, attraverso due sportelli decentrati del Fisco, uno presso il Politecnico, e l’altro presso l’Università di Torino, al centro immatricolazioni dell’Ateneo, si è chiusa con successo. A darne notizia è stata la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate del Piemonte che nelle scorse settimane aveva annunciato il lancio dell’iniziativa al fine di venire incontro agli studenti stranieri nel periodo e nella fase più calda per quel che riguarda le procedure di immatricolazione universitaria. Questo perché, in accordo con quanto mette in risalto proprio l’Agenzia delle Entrate, il rilascio del codice fiscale è fondamentale per gli studenti universitari stranieri, una volta arrivati in Italia, al fine non solo di iscriversi all’Ateneo, ma anche per altri adempimenti importanti come il permesso di soggiorno, la stipula dell’assicurazione sanitaria e/o di un contratto di affitto, oppure il semplice acquisto di una scheda Sim per il proprio telefono cellulare.
Nel dettaglio, l’iniziativa ha portato, nell’arco di circa un mese, al rilascio di 1.089 codici fiscali presso i due sportelli temporanei attivati a favore degli studenti universitari stranieri che sono giunti sul territorio piemontese per finalità di studio o di ricerca. Per uno dei due sportelli, quello del Politecnico, il servizio offerto non è stata una novità visto che già negli ultimi due anni le Entrate sono state allo stesso modo presenti, mentre lo sportello temporaneo presso il centro immatricolazioni dell’Ateneo di Torino è al suo primo anno di attività.
In termini di nazionalità, l’Agenzia delle Entrate presso i due sportelli ha rilasciato in maggioranza i codici fiscali agli studenti universitari stranieri provenienti dalla Cina, ed a seguire la Spagna e la Colombia. Per molti di questi studenti la presenza dello sportello temporaneo ha permesso di semplificare gli adempimenti in materia di rilascio del codice fiscale anche tenendo conto del fatto che buona parte di questi non conosce ancora bene la nostra lingua.