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Svizzera: accordi tributari molto vicini con Italia e Francia

 La Confederazione elvetica ha dunque trovato due controparti ideali per porre in essere le proprie intese fiscali più vantaggiose: i negoziati tra Svizzera, Italia e Francia stanno diventando sempre più probabili, anche e soprattutto alla luce degli accordi siglati nel corso dell’ultima settimana dalla stessa nazione rossocrociata con Germania e Regno Unito. Quali sono gli obiettivi in questo senso? Patrick Odier è il numero dei banchieri svizzeri e ha voluto far sapere che proprio l’Italia, insieme ai nostri cugini d’oltralpe, potranno beneficiare di una maggiore trasparenza e comprensione dal punto di vista dei servizi offerti dagli istituti di credito. Le discussioni in questione, comunque, sono ancora in una fase preliminare. È ben noto come la Svizzera sia uno dei luoghi privilegiati per aprire conti correnti protetti dal cosiddetto segreto bancario, tanto che sono stati stimati ben duemila miliardi di dollari di denaro straniero nei depositi di Berna e dintorni.


Un paradiso offshore che in patria viene però dipinto come una nazione neutra e consapevole delle capacità dei propri banchieri e non come la scelta ideale per nascondere patrimoni alle amministrazioni tributarie. Il governo tedesco e quello francese si sono accordati per preservare il già citato segreto, ma soprattutto per impedire che si verifichino fenomeni di doppia imposizione: l’intento verrà perseguito mediante prelievi sugli utili, favorendo in tal modo la legittimazione degli investimenti dei clienti esteri.

Tra l’altro, c’è da precisare che i controlli sui conti bancari e la ricerca delle relative informazioni non saranno più possibili in questo senso. Ci sono però anche forti timori in territorio svizzero: non sono pochi, infatti, i manager che sospettano una preferenza dei correntisti verso Singapore proprio a causa di queste intese, visto che il minuscolo stato asiatico offre ancora una sorta di nascondiglio dorato. Lo stesso Odier ha stroncato sul nascere qualsiasi critica, specificando che i negoziati con Germania, Gran Bretagna, Italia e Francia rafforzeranno il paese, alla luce del ridimensionamento progressivo dei paradisi fiscali.

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