A fronte di un aumento delle rateazioni, per venire incontro ai contribuenti, c’è un corrispondente calo delle ipoteche ed un contestuale miglioramento dell’assistenza ai cittadini. Sono questi alcuni dei risultati comunicati da Equitalia nel sottolineare inoltre come in materia di riscossione fino ad ora nel 2010 siano stati recuperati ben 7,3 miliardi di euro, con un buon 20% di questi importi provenienti dai grandi debitori. Con una nota ufficiale Equitalia ha inoltre sottolineato come la riforma del 2005, che ha riportato in mano pubblica le attività inerenti la riscossione, abbia portato a risultati tanto insperati quanto inimmaginabili in materia di recupero da evasione tributaria, fiscale e contributiva; inoltre, contestualmente c’è stato sia un miglioramento del rapporto con i contribuenti, sia un taglio dei costi a carico della collettività. Il percorso di semplificazione, ottimizzazione e razionalizzazione tra l’altro continua visto che dalle 38 società operative quando è nata Equitalia si è arrivati adesso alle attuali 17; ma presto, ed in particolare entro il prossimo anno, queste si ridurranno addirittura solo a tre.
Con una nota ufficiale, inoltre, Equitalia ha colto l’occasione per far presente come gli errori contestati dai contribuenti sulle cartelle di pagamento derivino e dipendano quasi esclusivamente dagli enti impositori. Ed anche per questo di recente Equitalia ha permesso al contribuente di poter bloccare le procedure di riscossione attraverso la presentazione di una semplice auto-dichiarazione.
Equitalia, nel ricordare che, nel rispetto delle norme stabilite dal legislatore, opera a tutela non solo di chi paga regolarmente i contributi, le tasse ed i tributi, ma anche dell’intera collettività, ha inoltre reso noto d’aver incaricato il proprio legale al fine di intraprendere eventuali azioni a carico del settimanale “L’Espresso” riguardo ad un’inchiesta riportata in copertina per la quale Equitalia afferma che “è stata riportata una versione dei fatti e delle circostanze distorta e altamente lesiva dell’immagine del Gruppo“.