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Entrate – Comuni Emilia Romagna: alleanza antievasione decolla

 L’alleanza antievasione tra l’Agenzia delle Entrate ed i Comuni “caccia evasori” dell’Emilia-Romagna ha letteralmente spiccato il volo. A darne notizia è stata proprio la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna nel far presente come, in base all’ultima rilevazione, i Comuni aderenti al protocollo Entrate-Anci abbiano inviato oltre settemila segnalazioni qualificate rispetto ad appena 1.866 segnalazioni inviate alla fine dell’anno 2009. Le segnalazioni qualificate, lo ricordiamo, sono quelle che, nell’ambito della sospetta evasione, gli Enti locali inviano al Fisco che poi, una volta analizzate, avvia degli accertamenti che possono riguardare, tra l’altro, le residenze fittizie all’estero, le libere professioni, il commercio, l’edilizia, la proprietà immobiliare ed anche casi di elevata capacità contributiva rispetto a quanto invece dichiarato al Fisco.

A fronte delle segnalazioni qualificate acquisite, l’Agenzia delle Entrate ha sinora avviato ben 1.400 accertamenti che hanno portato alla scoperta di 11,5 milioni di euro evasi, in forte rialzo rispetto ai 1,33 milioni di euro scoperti alla fine del 2009. Di questi 11,5 milioni di euro, 3 milioni sono stati già riscossi dal Fisco rispetto ai soli 63 mila euro al 31 dicembre del 2009.

Con un comunicato ufficiale l’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna, nell’ambito delle segnalazioni qualificate inviate ed acquisite dai Comuni, ha alzato il velo su alcuni casi di evasione. Ad esempio, sono stati rilevati casi di società commerciali che, invece, dichiaravano d’essere enti non commerciali per sfruttare indebitamente la fiscalità agevolata. Oppure un contribuente bolognese che, proprietario non solo di numerosi terreni, ma anche di otto fabbricati, dal 2002 ha deciso di non presentare più la dichiarazione dei redditi. Oppure ancora una scuola di cucina che non solo dichiarava per i corsi tariffe di otto/dodici volte inferiori al prezzo reale, ma che inoltre esercitava attività di catering.  Sempre a Bologna, inoltre, gli ispettori delle Entrate hanno scovato un baby parking che esercitava l’attività non solo totalmente in nero ma anche senza le necessarie autorizzazioni visto che agli occhi del Fisco si identificava come una associazione sportiva dilettantistica.