Le richieste delle famiglie dei disabili e delle associazioni che li assistono si sono fatte sentire. In questi giorni hanno protestato contro la norma che prevede una compartecipazione alla spesa per l’assistenza sanitaria delle persone disabili in strutture semi-residenziali o residenziali. La norma dovrebbe ancora essere accolta e l’auspicio é, come abbiamo appena detto, che non venga assolutamente approvata. La regione si schiera dalla parte dei disabili e delle loro famiglie: all’unanimità, il consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno con il quale la giunta promette di attivarsi per modificare la norma.
La ratio della norma era quella di colamre il deficit della sanità nazionale portando la Regione ad applicare il vecchio decreto ministeriale che prevede la compartecipazione alla spesa. In realtà la stessa regione si é opposta, definendo la norma una vera e propria tassa sulla disabilità.
Il presidente del coordinamento delle associazioni Enrico Pedemonte ha commentato:
Con la compartecipazione significa che dal 2010 gli interventi di cura, riabilitazione, assistenza fino ad ora garantiti a tutte le persone disabili, saranno accessibili solo a quanti hanno famiglie in grado di sobbarcarsi un onere mensile tra i 600 e i 1.350 euro, costi che andranno invece a gravare sui conti dei Comuni nei soli casi di famiglie indigenti. Anzichè la compartecipazione proponiamo che per quanto riguarda le strutture semiresidenziali, nulla gravi sul disabile e sulla sua famiglia che in larga parte della giornata deve comunque prendersi cura dell’assistito. Invece, nel caso delle strutture residenziali, che quindi in larga parte sollevano la famiglia dall’assistenza, se il disabile percepisce un’indennità di accompagnamento, quest’ultima venga riversato alla struttura stessa.
Il presidente propone infine concretamente di scrivere insieme alle associazioni dei disabili una lettera al Governo. A favore tutti i rappresentanti dei gruppi presenti: Antonino Miceli (Partito Democratico), Cristina Morelli (Verdi), Carmen Patrizia Muratore (Italia dei Valori con Di Pietro), Marco Nesci (Rifondazione Comunista), Gabriele Saldo (Forza Italia), Gianni Plinio (Alleanza Nazionale).