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Niente bollo per i versamenti in c/c a favore dei Vigili del fuoco

 È molto interessante la precisazione inclusa nell’ultima circolare dell’Agenzia delle Entrate, la risoluzione 133/E, pubblicata proprio nella giornata di ieri: il documento ha infatti previsto l’esenzione dall’imposta di bollo per quanto riguarda le ricevute dei pagamenti che sono stati erogati per mezzo di un conto corrente postale a favore dei Vigili del fuoco. Dunque, la reale effettività dell’esenzione va ad operare solamente nel caso di corresponsione tramite bollettino. La risoluzione dell’Agenzia ha introdotto questa precisazione a seguito della richiesta da parte degli stessi Vigili del fuoco, il cui dipartimento aveva chiesto di conoscere se le ricevute dei versamenti per mezzo di un conto corrente postale dovessero essere sottoposte all’imposta di bollo nel caso di un pagamento superiore ai 77,47 euro. Appunto, l’Agenzia delle Entrate ha voluto sgombrare ogni ombra di dubbio, chiarendo che il bollo, in questo caso, non è mai dovuto, in quanto si tratta di una casistica rientrante nelle eccezioni introdotte dal D.P.R. 642/1972 che disciplina proprio questo tributo.

 

Il decreto in esame aveva spiegato quale importo pecuniario applicare e in proposito è stata stabilita una tariffa almeno pari a 1,81 euro: la tariffa è riferita alle ricevute e alle quietanze che sono state rilasciate dal creditore, o da un altro soggetto sempre per suo conto, al fine di liberare in maniera totale o parziale una obbligazione in denaro. Dunque, la risoluzione non si presta a nessun dubbio interpretativo, in quanto ha chiarito in maniera lineare il dubbio avanzato dai Vigili del fuoco: i tecnici delle Entrate ritengono dunque che queste quietanze possono essere ricomprese nelle certificazioni appositamente individuate dal regime delle agevolazioni tributarie.

 

È abbastanza ovvio che la questione assume contorni diversi nel caso, come sottolinea lo stesso documento dell’Agenzia, i versamenti siano effettuati direttamente alle Tesorerie provinciali: non trattandosi più di un ente come Poste Italiane spa, si applica la normale disciplina del decreto 642/1972 e deve essere dunque applicata la consueta tariffa già ricordata in precedenza, pari a 1,81 euro per ogni esemplare.