Le fonti di energia rinnovabile devono pagare l’Ici. La tassa che abitualmente si paga sugli immobili riguarda soprattutto gli impianti eolici e fotovoltaici. Questo secondo una risoluzione (n. 3 del 2008) dell’Agenzia del territorio. La legislazione italiana quindi impone l’ici sui pannelli fotovoltaici considerandoli come dei normali edifici industriali e quindi sottoponibili alla tassa. Oggi a Roma, nel corso del Forum Qualenergia, l’amministratore delegato di Unendo energia, Enrico Bruschi denuncia infatti il pagamento di 150.000 euro all’anno di Ici per impianto eolico da 36 Mw:
Il comune vuole l’imposta che va a sommarsi alle royalties per aver accettato di ospitare l’impianto nel proprio territorio. Per determinare la tassa, si é risaliti al valore catastale in base all’investimento, con un’attualizzazione a un certo anno, che é diventata la base su cui si paga tra il 5 e il 7 per mille.
Non poche le parti presenti al forum le quali affermano che una tassa del genere sarebbe difficilmente sopportabile per il settore. Tra l’altro sia sull’eolico che sul fotovoltaico non esistono accordi precisi a livello nazionale, ecco perchè servirebbe, secondo Bruschi
un accordo omogeneo su tutte le fonti rinnovabili se si pensa che a fine 2009 si dovrebbe arrivare a circa 80.000 impianti fotovoltaici. L’Ici sull’eolico, in vigore dal 2008, è pari al 5-7 per mille del valore dell’investimento, però viene pagato in alcune Regioni e in altre no, dipende dalle locali agenzie delle entrate. Per il nostro impianto eolico da 36 MW e 60 milioni di euro di investimenti a Troia (Foggia) è pari a 150mila euro l’anno. A queste spese si aggiunge la royalty da pagare al Comune, che di solito è una percentuale sull’energia prodotta.
Le rinnovabili in Italia nonostante questa battaglia non vedono un futuro roseo, qualcuno propone di estendere l’Ici anche al fotovoltaico per gli impianti a terra ed anche qui i dissensi delle imprese produttrici si fanno sentire.
Bel Blog! Complimenti!
Comunque questa cosa dl’ici si è gia sentita ed è purtroppo vera, magari sarebbe il caso per incentivare gli impianti di ridimensionare o togliere l’ici dal fotovoltaico. Se le chiese e gli istituti cattolici non lo pagano (cliniche e hotel comprese) perchè farlo pagare a chi produce energia pulita?