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Tassa di soggiorno: anche il comune di Grosseto dice di no

 L’elenco di sindaci che non sono del tutto convinti o contrari all’introduzione della cosiddetta tassa di soggiorno si allarga ancora: stavolta è il turno del comune di Grosseto, con il sindaco Emilio Bonifazi che ha proposto un’alternativa del tutto diversa a questo tributo così tanto discusso sin dalla sua introduzione. In effetti, tutte le municipalità che fanno parte della provincia toscana dovrebbero, secondo l’idea di Bonifazi, beneficiare di un’area libera da vincoli fiscali, una zona “tax free” in grado di rendere davvero attuale la questione turistica all’interno delle varie amministrazioni. Il sindaco grossetano ha voluto anche interpretare il pensiero della classe imprenditoriale locale: quest’ultima, infatti, sarebbe più propensa a nuove opportunità di investimento nel comparto in questione, ma soprattutto dei servizi pubblici degni di questo nome e una imposizione tributaria non eccessiva.


Tutto questo discorso assume ancora più rilevanza se si tiene conto che Grosseto e tutta la provincia circostante rappresentano un polo turistico fondamentale per l’Italia. Le Formiche di Grosseto, il Golfo di Talamone, ma anche il Monte Argentario e l’Isola del Giglio vengono raggiunti ogni anno d’estate da turisti sempre più numerosi, i quali contribuiscono, e non poco, allo sviluppo economico locale. Bisogna quindi capire se il federalismo municipale e la tassa di soggiorno (l’importo è fissato a un minimo di un euro fino a un massimo di cinque) possono inserirsi in maniera adeguata nell’intero contesto.

Un’altra idea di Bonifazi è quella di stilare un patto contro l’imposta. In aggiunta, la stessa Grosseto può vantare la prestigiosa bandiera blu per i propri stabilimenti balneari, a testimonianza del fatto che il turismo va tutelato con la massima attenzione; il progetto più ambizioso riguarda il prolungamento dell’alta stagione mediante centri commerciali e hotel e alberghi di maggiori dimensioni, una iniziativa che a breve potrebbe essere allargata all’intera Regione Toscana e costituire un esempio importante anche per altri stabilimenti nazionali.