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Hedge fund: le Isole Cayman introducono a sorpresa una tassa

 Nessuno si aspettava una scelta simile da un territorio come quello delle Isole Cayman: il piccolo arcipelago del Mar delle Antille, possedimento britannico nonché uno dei più celebri paradisi fiscali a livello internazionale, adotterò a breve una tassa di registro relativa al mondo della finanza, quella che può essere definita una vera e propria Tobin Tax. Ricordiamo anzitutto che quest’ultima è l’imposta che mira a colpire i mercati valutari in modo da stabilizzarli. In pratica, il tributo in questione andrà a colpire in maniera meticolosa i gestori e gli operatori globali, ma una interpretazione più chiara ancora non è possibile. Coloro che amministrano gli hedge fund e gli altri fondi comuni trovano pane per i loro denti nelle Cayman, viste le regole che vigono in tal senso dal punto di vista fiscale; la tassazione è stata dunque un optional negli ultimi anni, con i fondi hedge a farla da padrona.


Ora però si cambia e questi stessi gestori dovranno versare all’erario una somma non molto alta, ma comunque rivoluzionaria rispetto a quanto eravamo abituati fino a questo momento. L’ammontare non sarà proprio il massimo della vita, ma è comunque un inizio, tenendo conto che il volume d’affari realizzato prima della crisi economica era addirittura superiore ai duemila miliardi di dollari: con questa manovra, invece, si prevede la riscossione di duemila dollari ogni anno, un tesoretto da gestire accuratamente e da incrementare in un futuro non troppo lontano.

Tra gli addetti ai lavori c’è anche chi si rifiuta di chiamarla “tassa”, preferendo il termine “balzello”, dato che quello che viene colpito è un qualcosa di molto lontano dalle famiglie vere e proprie, vale a dire i tesori finanziari. Volendo essere più precisi sulle caratteristiche peculiari, c’è da dire che la cadenza sarà annuale, con la possibilità di far rientrare i versamenti nelle spese operative complessive e pochi rischi effettivi per gli investitori.