Quello relativo alle manovre finanziarie è un tema caldo, molto caldo. E’ stata da poco messa a punto dall’attuale Governo di centrodestra una manovra triennale di correzione dei conti pubblici che non innalza le aliquote Irpef, e quindi la pressione fiscale, ma attua un’armonizzazione, riducendo le aliquote da 5 a 3, che per il momento non sembra però cambiare le carte in tavola, ovverosia il gettito a favore dell‘Erario. C’è anche qualche tassa qua e la, a partire dall’imposta di bollo sul deposito titoli bancario che nei prossimi anni, a meno di un dietrofront, rischia di aumentare a dismisura, pure troppo. Ma in questi anni, quanto sono costate tutte le manovre finanziarie ai cittadini italiani?
Ebbene, la risposta al riguardo ce la fornisce la Cgia di Mestre, Associazione degli artigiani, la quale in particolare ha calcolato, attraverso il proprio Ufficio Studi, che a ciascun italiano le manovre sono costate in media ben 2.588 euro. In particolare, l’Associazione è giunta a questi numeri, considerando dieci anni di manovre correttive, tendendo in debito conto il fatto che le manovre sviluppano i loro effetti in più anni.
Ma come siamo messi per i prossimi anni? Oltre ai 2.588 euro a cittadino sborsati negli ultimi dieci anni di manovre, quanto ancora i cittadini dovranno pagare? “Altri 1.580 euro a cittadino“, sostiene l’Associazione degli artigiani mestrina sulla base dei seguenti numeri: nel 2012 graveranno altri 40 miliardi di euro sempre legati alle manovre, che saliranno a 47,7 miliardi di euro nel 2013, ed a “solo” 20 miliardi di euro, si spera, nell’anno 2014 al fine di raggiungere il pareggio di bilancio così come ci chiede, ma sostanzialmente ci impone, l’Europa. Insomma, c’è poco da stare allegri specie se si considera che l’inflazione sale, ed i redditi delle famiglie, quando va bene, si mantengono stabili, anzi congelati come gli stipendi del pubblico impiego.
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