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Detrazione ristrutturazione 2011: agevolazioni e bonus

 In Italia i contribuenti possono avviare lavori con finalità di ristrutturazione edilizia potendo avvantaggiarsi di un bonus fiscale non indifferente. Trattasi, nello specifico, della cosiddetta “detrazione 36%” dall’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche; per i costi sostenuti, ed ammissibili, l’agevolazione è valida fino al 31 dicembre del 2012, salvo ulteriori proroghe in linea con quanto tra l’altro avvenuto in questi ultimi anni. Trattasi di una misura che, sebbene non sia quindi strutturale, ha contribuito specie negli ultimi tre anni, quelli della crisi economica ed occupazionale, a “movimentare” il settore edile spesso in grosse difficoltà a causa sia delle restrizioni sul credito, sia del forte calo degli investimenti in opere pubbliche. E se la detrazione ristrutturazione al 36% è una misura a tempo, lo stesso non dicasi per l’imposta sul valore aggiunto (Iva) applicata sui costi ammissibili.

A ricordarlo è stata nelle scorse settimane l’Agenzia delle Entrate nello spiegare infatti come non abbia limite di scadenza l’Iva agevolata al 10% applicata sui costi sostenuti per i lavori di ristrutturazione. Il tutto a patto d’aver pagato i lavori non in contanti, ma a mezzo bonifico bancario o postale riportante l’apposita causale che dà diritto al bonus 36%; le ricevute dei bonifici vanno poi gelosamente custodite dopo la trasmissione della dichiarazione dei redditi in quanto il Fisco, in una fase successiva, può poi chiedere di esibirle.

E se per le ristrutturazioni la detraibilità è al 36%, per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici il bonus fiscale balza al 55%. Anche in questo caso la misura non è strutturale, ma a tempo; è stata prorogata con l’ultima Legge di Stabilità al 31 dicembre del 2011, e permette di avvalersi della detrazione dividendola in dieci rate annuali da detrarre di pari importo, e non più in cinque rate annuali così come era previsto in precedenza. Considerando la fase attuale ancora difficile per l’immobiliare e per il comparto edile, non è da escludere che la misura possa essere prorogata anche oltre la fine del corrente anno.