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Bonus bebè: Agenzia Entrate estranea a domande restituzione

 Mille euro tondi tondi, da incassare agevolmente alla Posta, in presenza, in famiglia, di nuovi nati. Era questa la misura del cosiddetto bonus bebè attiva su tutto il territorio nazionale negli anni scorsi; tale bonus, tra l’altro, era stato promosso e pubblicizzato attraverso l’invio al domicilio delle famiglie di milioni di lettere attraverso le quali, nel rispetto dei requisiti, si veniva invitati ad incassare il bonus. Ora invece a quanto pare, così come denunciano da diversi giorni le Associazioni dei Consumatori, a carico di alcune di queste famiglie è scattata la richiesta di restituzione del bonus. Ma chi ha inviato queste lettere? Ebbene, al riguardo, con un comunicato ufficiale, l’Agenzia delle Entrate si è dichiarata totalmente estranea sia alle lettere inviate nel 2005 per l’accesso al bonus bebè, sia a quelle per cui in queste ultime settimane viene chiesta la restituzione.

Di conseguenza, l’Amministrazione finanziaria dello Stato ha colto l’occasione per far presente come sia inutile recarsi presso gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate per chiedere spiegazioni e chiarimenti; così come è inutile in merito andare ad utilizzare qualsiasi altro canale di assistenza offerto dal Fisco.

Nel frattempo il bonus bebè, come misura statale di aiuto e di sostegno alle famiglie, è sparita da un pezzo. Attualmente la misura in qualche modo assimilabile al bonus bebè è il prestito con il Fondo Nuovi Nati. Pur tuttavia il bonus bebè era una misura a fondo perduto mentre con il cosiddetto “prestito bebè” le somme devono essere restituite a fronte comunque di un tasso agevolato, scontato almeno del 50% rispetto a quello per i prestiti alle famiglie, e di un piano di ammortamento che può avere una durata fino a cinque anni. Sono molte le banche che hanno aderito al prestito con il Fondo Nuovi Nati; la lista completa è visionabile al sito Internet Fondonuovinati.it.