Con l’approvazione della manovra triennale di correzione dei conti pubblici, finalizzata al raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2014, i cittadini rischiano di dover andare a pagare svariati miliardi di euro di tasse in più. Tra le pieghe della manovra, infatti, la Cgia di Mestre, attraverso il proprio Ufficio Studi, stima che dai 48 miliardi di euro previsti i provvedimenti messi a punto potrebbero portare ad incassi per lo Stato pari a ben 59 miliardi di euro, ovverosia 11 miliardi in più di tasse. Questo scenario si può ancora evitare, ma a patto che entro la data del 30 settembre del 2013 venga approvato il disegno di legge inerente la riforma del fisco. E allora, come andrà a finire?
Ebbene, secondo Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre, il rischio di trovarci con 11 miliardi di euro di tasse in più è reale anche in virtù del fatto che, stando all’attuale situazione politica, difficilmente la maggioranza di governo riuscirà ad approvare il disegno di legge sulla riforma del fisco entro la data sopra indicata. E così, potrebbe scattare quel taglio indiscriminato alle agevolazioni fiscali che toglierà un po’ a tutti i cittadini soldi in tasca buoni tra l’altro per sostenere i consumi che in Italia continuano ad essere fin troppo stagnanti.
Ma oltre al rischio di un taglio generalizzato delle agevolazioni fiscali, con la manovra sono state introdotte anche altre misure come l’inasprimento del bollo sul deposito titoli, per patrimoni sopra i 50 mila euro, e quella che è stata bollata come la tassa sui malati, ovverosia il ticket sanitario. Al punto che diverse Regioni per il momento hanno congelato la reintroduzione dei ticket nell’attesa di farsi quattro conti e vedere se i relativi introiti si possano trovare nel bilancio regionale da altre parti. Il tutto comunque, a fronte di una “coperta” che per Comuni, Province e Regioni è sempre più corta a causa del taglio dei trasferimenti statali.
2 commenti su “Agevolazioni fiscali: tagli pesanti in manovra”
I commenti sono chiusi.