Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, da Amalfi, ha dichiarato che le continue tasse sulla benzina, con le accise, ed i continui aumenti dei prezzi alla pompa praticati dalle compagnie petrolifere, hanno oramai disegnato uno scenario insostenibile. Questo anche perché le compagnie dal fronte dei prezzi li aumentano, per benzina e diesel, praticamente all’unisono; dall’inizio del 2011 c’è stato un aumento dei prezzi dei carburanti dell’11% che sta prosciugando le tasche degli automobilisti e, di riflesso, dei consumatori e delle famiglie; ed in parte questi prezzi elevati sono stati imposti proprio dal Governo con l’aumento delle accise che è stato mal digerito, tra l’altro, non solo dai sindacati, ma anche da parte delle Associazioni dei Consumatori e di quelle di categoria dei benzinai.
Tutto ciò va a discapito delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese, e rappresenta chiaramente un’ulteriore batosta che va ad aggiungersi alle misure della recente manovra finanziaria triennale di correzione dei conti pubblici approvata a tempo di record in Parlamento per cercare di bloccare la speculazione sul debito sovrano e sui titoli bancari in Borsa a Piazza Affari.
Secondo Bonanni, in accordo con quanto riportato da Conquistedellavoro.it, si deve restituire il denaro che ogni giorno viene sottratto agli italiani attraverso i carburanti; questo lo potrebbero fare il Governo e i petrolieri, dando l’esempio e aderendo alle richieste avanzate dalla Cisl, in collaborazione con la Confesercenti e le associazioni dei consumatori, con l’iniziativa denominata “Libera la benzina“.
Trattasi, nello specifico, di una proposta di Legge presentata al Parlamento grazie alla quale si giungerebbe, tra l’altro, ad un taglio netto delle accise sui carburanti con ricadute positive sui consumatori, sulle imprese, alle prese spesso con costi per il trasporto molto elevati, e sulla dinamica dei prezzi al consumo in Italia specie se si considera che l’inflazione entro l’anno potrebbe sfondare la barriera del 3%.