Anche la Coldiretti ha deciso di scagliarsi contro l’obesità e il cibo spazzatura: uno dei principali fattori scatenanti di questo problema, infatti, viene rinvenuto nel consumo di bevande che presentano anidride carbonica, tanto che ormai la dieta mediterranea viene sempre più snobbata a tavola. Secondo la confederazione dei coltivatori, in particolare, non sarebbe poi così sbagliato seguire l’esempio della Francia, la quale ha recentemente fissato la propria imposizione fiscale in merito alle bibite in questione, in primis quelle più famose prodotte dalle multinazionali americane. È soprattutto il consumo di frutta e verdura che risente di questa passione dei ragazzi, anche quelli del nostro paese.
I dati in questione sono quantomeno sconcertanti. Ad esempio, quasi la metà dei bambini italiani consuma questi prodotti e ben il 23% di essi non mangia mai frutta e verdura: la conseguenza principale di questo atteggiamento è di tutta evidenza, vale a dire un eccesso di peso dilagante, con picchi preoccupanti per quel che concerne l’obesità. Le stime a cui ci stiamo riferendo sono emerso da un monitoraggio molto dettagliato. Oltre a una nuova cultura da far apprendere a questa generazione, c’è bisogno di interventi più urgenti e l’ambito fiscale può rappresentare un sostegno insperato da questo punto di vista. Ma la Francia può essere considerato un buon esempio con il suo tributo?
Nello specifico, si tratta di una imposta che va a colpire le classiche bevande gassate, quindi la Coca Cola, le varie aranciate, le acque toniche, i succhi di frutta e tutto ciò che contiene dello zucchero: i prezzi sono stati ritoccati al rialzo e l’obiettivo è quello di evitare il più possibile il consumo incontrollato di questi prodotti, anche se molte critiche sono state levate contro il governo di Parigi, accusato di voler fare semplicemente cassa con un provvedimento discutibile. L’iniziativa è stata però lanciata e non è escluso che molti altri paesi, non soltanto europei, possano seguirla nel medesimo modo.
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