“Questa giunta di sinistra sta prendendo una cantonata, se passa la stangata faremo molto peggio degli indignados”: é stata questa l’esternazione dei rappresentanti di Confesercenti, Unione del commercio, Assoedilizia e il rappresentante degli ambulanti Giacomo Errico durante la commissione Commercio del Comune. Le lamentele sono relative alla delibera firmata dall’assessore alle Attività produttive Franco D’Alfonso che ha annunciato le nuove regole sulla Cosap, nonchè i nuovi canoni, ritenuti inaccettabili dai commercianti.
A me risulta che gli indignados non abbiano soldi – replica D’Alfonso senza risparmiare una punta di ironia – e soprattutto non affittino le licenze per i mercati, sono altre le ragioni per indignarsi.
I consumi sono in calo, per noi questa stangata sulla Cosap è inaccettabile – sottolinea il direttore di Confesercenti Pietro Rosa Gastaldo – i negozi di vicinato saranno costretti ad aumentare i prezzi con ricadute sulle fasce deboli. Possiamo accettare un aumento fino al 15% e spalmato nel tempo. Ma non si possono scaricare sempre i problemi di bilancio sulle piccole imprese. Dobbiamo votare entro il 15 dicembre.
La tassa di occupazione del suolo pubblico è dovuta da chi occupi stabilmente o temporaneamente, anche abusivamente, suolo o aree pubbliche e comunque beni appartenenti allo stato, in maniera permanente (di durata uguale o superiore a un anno) e di tipo temporaneo (di durata inferiore a un anno). Con l’aumento della tassa il prezzo da pagare passerà da 500 a 1.200 euro all’anno, in via San Marco da 500 a 1.600 euro, rincari che superano il 100 per cento, nel centro storico si arriverà addirittura a rincari del 227 per cento.
È vero – ammette D’Alfonso -, ma nel caso dei mercati si tratta di cinque euro al giorno. Non mi pare una cifra insostenibile per gli ambulanti.
La “disputa” non é ancora chiusa, assessore e commercianti torneranno a incontrarsi nei prossimi giorni, per scongiurare la rivolta degli ambulanti e cercare di giungere a un accordo.