L’Agenzia delle Entrate si sta seriamente preoccupando di come far emergere la base imponibile a livello fiscale: uno dei metodi che potrebbe dare i migliori frutti è sicuramente quello delle comunicazioni in forma periodica all’anagrafe tributaria da parte degli operatori finanziari. In cosa consiste esattamente questa procedura? Gli operatori in questione hanno l’obbligo, a partire dal prossimo 1° gennaio, di dar vita a queste comunicazioni frequenti e periodiche all’anagrafe, senza dimenticare nessuna informazione, nemmeno i movimenti relativi ai rapporti finanziari che sono stati posti in essere con i contribuenti.
Un’altra comunicazione fondamentale è quella dei dati sui rapporti ai fini dei controlli di tipo tributario, oltre all’importo delle operazioni che sono indicate nelle disposizioni. Ogni informazione verrà dunque immagazzinata adeguatamente e archiviata nella sezione che la stessa anagrafe ha predisposto per tale scopo: tra l’altro, esiste anche un provvedimento dell’amministrazione finanziaria che mette in luce quali sono le modalità e i tempi di ogni procedura. Ma le disposizioni non finiscono qui. In effetti, è stato anche stabilito che il provvedimento in questione va adottato soltanto dopo una preventiva consultazione delle associazioni di categoria di questi stessi operatori e del Garante della Privacy, in modo da garantire una protezione importante dei dati personali. In aggiunta, l’obbligo informativo deve riguardare soltanto quei dati che sono strettamente necessari ai fini dei controlli fiscali.
Il lungo elenco prosegue poi con le misure di sicurezza, sia dal punto di vista tecnico che organizzativo, in merito alla trasmissione dei dati e alla loro conservazione, visto che non possono essere oltrepassati i termini di decadenza per l’accertamento di tasse e imposte (si tratta di quattro anni per la precisione). Infine, le Entrate dovranno ricordare di predisporre una relazione di riepilogo che andrà consegnata al Parlamento: in questo caso, potranno essere comunicati tutti i risultati che si riferiscono all’emersione dell’evasione fiscale, un ulteriore strumento che lo Stato vuole sfruttare per i suoi obiettivi.
Ma la norma è retroattiva quindi?
Da quanto leggo qui:
“…visto che non possono essere oltrepassati i termini di decadenza per l’accertamento di tasse e imposte (si tratta di quattro anni per la precisione)…”
Sembra che verranno inviati alla AgDE i dati dell’estratto conto realtivi agli ultimi 4 anni.
lory