Il modello 730 può essere compilato dal contribuente che ha la possibilità di dichiarare i propri redditi di lavoro dipendente, assimilati al lavoro dipendente, fondiari, di capitale, ma anche i redditi di lavoro autonomo laddove non sia richiesta l’apertura di partita IVA. Si tratta di un modello semplice da compilare, che ogni contribuente può fare da solo perchè non richiede calcoli eccessivamente complicati e soprattutto garantisce, tramite il proprio sostituto d’imposta, il rimborso immediato degli eventuali crediti spettanti. Solitamente questo credito viene erogato nello stipendio di luglio o con la pensione di agosto.
Chi quindi ha un sostituto d’imposta, ovvero un datore di lavoro che può accreditare uno stipendio, può compilare il modello 730, altrimenti deve fare il modello Unico e i rimborsi in questo caso arriveranno dopo un periodo di tempo più lungo (rispetto a luglio/agosto). Il quadro E del modello dichiarativo indica gli oneri che il contribuente ha sostenuto durante l’anno. Attraverso la compilazione del quadro in questione, si potrà beneficiare di detrazioni e deduzioni d’imposta riconosciute.
Gli oneri deducibili sono spese che possono essere sottratte al reddito complessivo prima del calcolo dell’IRPEF e sono:
– l’abitazione principale
– i canoni, livelli, censi ed altri oneri gravanti sui redditi degli immobili,
– gli assegni periodici al coniuge, ad esclusione di quelli destinati al mantenimento dei figli,
– gli assegni periodici corrisposti a causa di testamento,
– contributi previdenziali ed assistenziali,
– contributi, donazioni ai paesi in via di sviluppo,
– erogazioni al clero o favore di università, fondazioni universitarie.
I lavoratori dipendenti ed i pensionati possono presentare il modello al proprio sostituto di imposta (datore di lavoro), al CAF o a un commercialista. L’Agenzia delle Entrate ha comunicato che sono già resi definitivi i modelli 770/2012 Ordinario e Semplificato, 730, Iva e Iva 74-bis. La certificazione dei redditi dovrà essere consegnata dal datore di lavoro, o dall’ente previdenziale, al contribuente entro il 28 febbraio.
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