Favorire l’occupazione incidendo sul cuneo fiscale

Reazioni indignate da più parti quelle che sono seguite alle affermazioni del nostro premier durante la sua intervista a Matrix: i giovani devono abituarsi all’idea di non avere più il posto fisso a vita perché é monotono. “È bello cambiare e accettare delle sfide”, ha detto Mario Monti ai microfoni della trasmissione condotta da Vinci. Il presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara, intervistato da Tiscali, si é espresso in merito all’affermazione del presidente del Consiglio: “Su questo tema ci siamo pronunciati spesso come Istituto” e sottolinea che é stata affrontata la questione con grande attenzione.

Se da una parte é vero, precisa Fara, che il posto fisso e stabile é diventato davvero difficile da avere, occorre chiedersi perché queste difficoltà esistono, la situazione é questa: siamo in presenza di sempre più lavoratori senza aziende e aziende senza lavoratori. Il presidente sostiene la sua tesi contro la precarizzazione, ma sottolinea che non possono essere le imprese a pagarne le conseguenze: lo Stato non può chiedere all’impresa di farsi carico di problemi che non sono dell’impresa. Le tasse sono troppo alte e se sono così alte, competere diventa impossibile, assumere diventa impossibile. Considerando lo stipendio dei lavoratori, su cento settanta va nelle tasche del lavoratore e trenta in quelle dello Stato, piuttosto che vedere metà andare al lavoratore e metà allo Stato.

Secondo Fara la chiave che potrebbe portare non poche soluzioni quindi é favorire l’occupazione incidendo sul cuneo fiscale, perchè solo in queste condizioni le aziende assumeranno di più. Aggiunge:  bisognerebbe premiare le aziende che assumono a tempo indeterminato e aumentare gli oneri a quelle che assumono precari, lo Stato dovrebbe favorire il tempo indeterminato, ma non può farlo a danno delle aziende, perchè sono loro a dover stare sul mercato e a dover sopravvivere. Se le aziende chiudono, conclude, non ci sono più nè posti fissi nè precari.