Dal primo febbraio 2012 non si può più pagare in contanti per somme superiori a 1000 euro. L’obiettivo di questa norme é quello di contrastare il riciclaggio di denaro nonchè l’evasione fiscale, tramite la tracciabilità dei pagamenti. Da questa data saranno sanzionate le infrazioni in materia di pagamenti in contanti per cifre superiori ai 1000 euro, così come disposto dall’articolo 12 del decreto legge 201 2011. Ricordiamo però che la nuova norma non é solo relativa all’uso dei contanti, ma anche agli assegni. Non dovranno più essere emessi neanche assegni bancari e circolari privi della clausola di non trasferibilità e senza l’indicazione del beneficiario. Anche per i libretti al portatore con somme superiori ai 1000 euro, si dovrà provvedere all’estinzione o alla riduzione della somma, in questo caso entro il 31 marzo 2012.
Cosa si rischia in caso di violazione? Chi non si attiene alle nuove regole sul limite dei 1000 euro andrà incontro ad una sanzione amministrativa che va dall’1 al 40 per cento dell’importo trasferito, se viene trasferita una somma compresa tra i 1000 e 50 mila euro, mentre la sanzione sarà dal 5 al 40 per cento se la somma supera i 50 mila euro. Le ragionerie territoriali irrogano la sanzione e comunicano anche all’agenzia delle entrate la violazione commessa. Per quanto riguarda i libretti al portatore invece la sanzione va dal 10 al 20 per cento del saldo se compreso tra 1000 e 50 mila euro e dal 15 al 30 per cento del saldo se supera i 50 mila euro.
Cosa succederà invece se due persone, due “semplici” malfattori si scambiano, dopo la vendita di una partita di droga, migliaia e migliaia di euro in contanti arrotolati nell’elastico? Ovviamente nulla se nessuno li scopre dato che questo denaro non é tracciabile. Per questo non sono pochi coloro che si chiedono se questa norma non vada in realtà ad intralciare gli onesti cittadini, perchè come risaputo i delinquenti, i malfattori, gli spacciatori e quant’altro han sempre lavorato con i contanti e continueranno a farlo.