La Francia pensa alla minimum tax per le multinazionali

Il vantaggio di cui possono beneficiare i colossi e le multinazionali che sono presenti in Francia è senza dubbio incredibile: questi grandi gruppi, infatti, hanno la possibilità ogni anno di non pagare neanche un centesimo di tasse in relazione al loro bilancio, nonostante ricavi davvero imponenti. Come si spiega tutto questo? Secondo lo stesso governo di Parigi, queste società riescono puntualmente a massimizzare gli sconti tributari e le varie agevolazioni che vengono comunque offerti dal codice tributario. Ma tutto questo può essere evitato grazie a una nuova imposta, più precisamente una minimum tax che venga applicata in relazione alle imprese che presentano le dimensioni maggiori, andando a determinare in questa maniera un importo minimo da versare e garantendo di conseguenza un gettito fiscale pari a circa tre miliardi di euro.

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Si tratta comunque di un novero non troppo ampio di compagnie: nel dettaglio, il riferimento deve andare a circa un centinaio di multinazionali che ogni anno dichiarano un importo fiscale pari a zero. In particolare, si riesce soprattutto ad aggirare le norme relative al transfer pricing, tra le più complicate in assoluto da questo punto di vista; in aggiunta, bisogna anche ricordare che le deduzioni fiscali in Francia intervengono in maniera pressoché automatica, soprattutto quando vi sono dei prestiti che sono posti in essere per realizzare degli specifici investimenti finanziari.

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Tale meccanismo si sta ritorcendo contro il fisco transalpino, visto che l’obiettivo iniziale era molto più nobile, vale a dire quello di fornire un adeguato sostegno all’economia nazionale. La minimum tax in questione potrebbe essere introdotta a partire dal 2016, ovvero l’anno in cui si presume che la stessa Francia possa avere una situazione contabile in sostanziale pareggio; prima di arrivare a un traguardo del genere, comunque, sono necessari ben 115 miliardi di euro, ragione per cui sarà obbligatorio rimboccarsi le maniche.