Mario Monti scatenato difende il suo operato parlando dello spending review, ancora al vaglio della stampa che prova a capire le novità introdotte. La pressione fiscale, secondo il Premier, è dovuta in parte anche alle responsabilità del passato (e non si può certo dire il contrario, dato che questi sono gli effetti di bilanci errati protratti per anni) e il punto cardine su cui lavorare resta l’evasione fiscale. Nel momento in cui tutti pagheranno le tasse infatti la pressione sarà destinata a scendere sensibilmente, anche se quel momento sembra allontanarsi invece che avvicinarsi nonostante il lavoro sui conti pubblici è in corso già da mesi.
Monti annuncia anche che per diminuire le tasse “è necessario rivedere enti e società, compresa la Rai, dove la logica della trasparenza, del merito, dell’indipendenza della politica non è garantita” e ci si aspetta quindi che la prossima mossa del Governo sarà proprio orientata verso gli enti pubblici, dove dovrà essere garantita la trasparenza di cui parla lo stesso Monti.
L’approvazione dello spending review da parte del Consiglio dei Ministri infiamma in questo giorno di Festa il dibattito e la novità su Enrico Bondi accende il dibattito; spetta infatti a lui “definire il livello di spesa per l’acquisto di beni e servizi” secondo l’esecutivo, che mette nelle mani del risanatore di Parmalat i conti pubblici.
►LA RIDUZIONE DEL CONSENSO AL GOVERNO MONTI
Durante la conferenza stampa postuma all’approvazione dello spending review Monti non si è risparmiato anche di una frecciatina nei confronti di Beppe Grillo, che ultimamente è tornato alla carica in ambito politico. Il Premier ha espresso il suo “sdegno” a chi vuole candidarsi alla guida di un Paese giustificando l’evasione fiscale. Non si risparmia anche le critiche verso Berlusconi, sostenendo che l’ICI non andava abolita dato che non ci sono mai state le condizioni per farlo.