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OCSE, allarme disoccupazione

 Nell’area OCSE la disoccupazione è nettamente aumentata con l’avvento della crisi; nel quarto trimestre del 2011 gli occupati erano 528 milioni ed il calo del tasso di occupazione era pari all1,6% rispetto al periodo precedente alla crisi (66,5% rispetto al 64,9%).

I disoccupati sono aumentati di 13 milioni (arrivando quindi a 45 milioni complessivi) dall’inizio della crisi e la fascia di interesse è compresa tra i 15 ed i 64 anni.

Il dato è però estremamente generalizzato; è necessario in un’area come la nostra dividere le varie realtà ed analizzare di volta in volta i dati specifici. Il tasso di occupazione in Grecia, Irlanda e Spagna è prossimo ad una diminuzione di oltre 8 punti percentuali rispetto al 2008, mentre per l’Italia si parla di due punti percentuali in meno. In Germania si ha una situazione inversa; il tasso di occupazione è aumentato di 3,4 punti percentuali (superando la media di occupazione di oltre 8 punti rispetto all’area OCSE).

La crisi ha avuto maggior impatto sugli uomini rispetto alle donne e sui giovani rispetto agli adulti; in Italia lavora solo il 56,8% dei cittadini tra i 15 ed i 64 anni e questo ci mette agli ultimi posti dell’area OCSE. La media di occupazione giovanile è poi al 39,5% ma l’Italia registra il 19,5% di giovani con occupazione tra i 15 ed i 24 anni.

LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE CONTINUA A CRESCERE

Le previsioni della Commissione UE sono tutt’altro che incoraggianti; da un tasso dell’8,4% di disoccupazione in Italia si è destinati as alire al 9,5% nel 2012 ed al 9,7% nel 2013; questa visione contrasta però fortemente con l’operato del Governo Italiano. Le misure prese per la crescita ed il rilancio del Paese avranno effetti a medio termine ma già da subito bisognerà avviare un processo di occupazione che dovrà ribaltare le previsioni della Commissione UE, costringendola a rivedere al rialzo le stime per l’avvio della ripresa del Paese.

TASSO DI DISOCCUPAZIONE SFIORA IL 9%