Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha diffuso la circolare numero 3/DF con cui chiarifica una volta per tutte gli aspetti dell’IMU, la nuova tassa che va’ a sostituire il vecchio ICI tolto dal precedente Governo.
Innanzitutto l’IMU si pagherà in tre o due rate; nel primo caso la prima e la seconda rata vanno corrisposte al 18 giugno ed al 17 settembre rispettivamente e ciascuna è pari ad 1/3 del valore totale dell’imposta, calcolato applicando l’aliquota di base e la detrazione. La terza rata è da versare il 17 dicembre e costituisce il saldo dell’anno in corso.
Nel caso invece si sceglierà il pagamento in due sole rate allora saranno rispettivamente da versare il 18 giugno ed il 17 dicembre, ed in entrambi i casi l’importo sarà pari al 50% del totale. calcolato come sopra.
L’aliquota sugli immobili diversi dalla prima casa è pari allo 0,76%, anche se ai comuni viene data la possibilità di variare l’importo di 0.3 punti. Sulla prima abitazione (e relative pertinenze) l’aliquota è pari a 0.4% ed i comuni possono variarla di 0.2 punti percentuali.
L’IMU dovrà essere versato anche dai proprietari di terreni di qualsiasi uso e dovrà essere pagato anche sugli immobili da costruire o in costruzione concessi in locazione finanziaria. Saranno riconosciute aliquote agevolate che a discrezione dei comuni saranno applicate sugli immobili non locati da anziani, disabili e cittadini residenti all’estero.
►NOVITA’ IMU PER LE CASE ALL’ESTERO
Il Tesoro incasserà a giugno oltre 10 miliardi dei 21 complessivamente stimati secondo le previsioni e sempre secondo le stime non sarà necessario rimettere mano alle quote per il saldo di dicembre, che resta un punto ancora critico per i contribuenti italiani.
L‘IMU infatti soffre ancora del suo problema iniziale; non sarà chiaro fino alla fine (a dicembre di questo anno) quale sarà l’impatto sulle famiglie, visto che le aliquote potranno essere cambiate “in corsa” ed i comuni, ad oggi, non hanno ancora definito le proprie aliquote nel rispetto dei limiti imposti dal Tesoro.
►IMU, SALVE UN TERZO DELLE PRIME CASE