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Morti sul lavoro in calo

 Mentre l’OCSE lancia l’allarme sui disoccupati in Eurozona dichiarando che si contano 48 milioni di persone, una notizia positiva arriva proprio dal mondo del lavoro, fulcro attorno a cui ruotano i mercati finanziari in attesa delle riforme per la crescita e lo sviluppo.

‘Il nuovo calo degli infortuni mortali sul lavoro e’ una notizia che non possiamo che accogliere con soddisfazione. Ma sulla lettura dei dati forniti dall’Inail torniamo a ripetere quanto asserito in passato: si sta verificando un travaso di infortuni mortali dal lavoro regolare verso il lavoro nero, che costituisce uno spaccato che sfugge a qualsiasi stima ma che rappresenta una percentale molto alta, soprattutto in edilizia, e che comporta la necessita’ di controlli piu’ frequenti e approfonditi da parte degli organi preposti

Con queste dichiarazioni il segretario generale della FilcaCisl Domenico Pesenti commenta il rapporto Inail 2011 in cui si parla dei 920 morti sul lavoro in leggero calo rispetto ai 973 dell’anno precedente.

Anche se si esprime soddisfazione per il miglioramento, in realtà i numeri mostrano che la situazione non è poi così diversa dall’anno precedente ed anzi a ben guardare il calo è ancora troppo contenuto.

Un passo in avanti è stato comunque fatto sul campo, con l’introduzione dal 2009 dell’obbligo della formazione prima di entrare nei cantieri, luoghi dove avvengono la maggior parte delle morti bianche. Le previsioni convergono per un miglioramento ulteriore della situazione generale delle morti sul lavoro, visto che i provvedimenti in questo senso sono stati presi. Spaventa però il lavoro in nero; la rete di controlli non è riuscita a migliorare questo aspetto del mercato del lavoro, che costa allo Stato e non solo diversi milioni di euro di evasione fiscale. Agire direttamente su questo aspetto potrebbe essere la prossima mossa del Governo a sostegno dell’occupazione, anche se è difficile pensare a come si possa avviare un cambiamento radicale.