L’appello della Fiba Cisl (Federazione Italiana Bancari e Assicurativi) è stato chiaro e inequivocabile: il sindacato in questione, infatti, si è rivolto al governo affinché segua l’esempio di molti paesi europei nell’adottare la tassa sulle transazioni finanziarie, meglio nota a livello internazionale come Tobin Tax. Esiste una cooperazione rafforzata a cui si può aderire in questo caso e il nostro paese può farlo benissimo. La stessa Fiba Cisl sta portando avanti questo sostegno da diverso tempo, cercando di riformare in maniera profonda i mercati finanziari e le regole del loro funzionamento.
Come si può leggere dal comunicato di tale sigla, una tassa ben applicata potrebbe favorire la lotta alla speculazione e ai tanto temuti strumenti derivati. Inoltre, è ormai giunto il tempo di ripristinare l’eticità nella finanza. Il gettito potrebbe essere importante e utile per la coesione sociale, la cooperazione e la lotta al cambiamento climatico. La Tobin Tax è anche detta “imposta contro gli speculatori” e il dibattito sulla sua utilità prosegue ormai da decenni. In effetti, il suo nome deriva dall’ideatore, il premio Nobel per l’Economia James Tobin, il quale la ideò e propose nel lontano 1972. L’intento è proprio quello di colpire ogni singola transazione che si verifica sui mercati monetari, in modo da ottenere una migliore stabilizzazione.
L’aliquota prevista dovrebbe essere compresa tra lo 0,05 e l’1%, tanto è vero che le entrate potrebbero essere pari a 160 miliardi di dollari, una cifra davvero importante. La Svezia ha applicato un tributo simile dal 1984 al 1982, ma l’esperimento fallì a causa della diminuzione progressiva delle transazioni. La Fiba Cisl non può che aver preso spunto dalla Francia e dalla sua recente introduzione della Tobin Tax: l’Assemblea Nazionale transalpina ha infatti previsto che l’aliquota sia compresa tra gli 0,1 e gli 0,2 punti percentuali, prendendo di mira i titoli emessi da una impresa con una capitalizzazione di mercato superiore al miliardo di euro.