Mancano ancora otto giorni prima della scadenza prevista dalla nostra amministrazione finanziaria per il pagamento della Tosap: nello specifico, si tratta della cosiddetta Tassa per l’Occupazione del Suolo Pubblico, con la data del prossimo 31 ottobre che rappresenta il termine ultimo per il versamento della quarta e ultima rata in questione. I soggetti coinvolti in tal senso sono quelli che sono soliti occupare delle aree pubbliche, mentre la modalità di pagamento è presto detta; in effetti, si può sfruttare il bollettino di conto corrente postale, oppure, in alternativa per quegli enti che sono convenzionati con l’Agenzia delle Entrate, anche il modello F24.
Già tre mesi fa si era parlato dello stesso adempimento fiscale, con il 31 luglio come ultimo giorno per versare la Tosap. La giurisprudenza si è poi occupata del tributo in questione diversi anni fa, tanto è vero che nel 2009 la Cassazione ha esentato la Tosap per la pensilina alla fermata del bus. Ma di cosa si tratta con esattezza? Questa tassa viene pagata in favore dei comuni e grava sulle occupazioni di ogni natura, anche quando non c’è alcun titolo; di conseguenza, bisogna prendere in considerazione quanto avviene nelle strade, nelle piazze e in quei beni che appartengono al demanio.
La graduazione del tributo, inoltre, si basa sull’importanza dell’area stessa su cui va a insistere l’occupazione, quindi le strade, gli spazi e le altre aree pubbliche vengono classificate in delle categorie dopo una opportuna delibera del comune. In aggiunta, si commisura l’importo alla superficie che viene occupata, sia in metri quadrati che in quelli lineari. Quando invece si ha a che fare con delle occupazioni permanenti di suolo pubblico, allora il soggetto passivo ha l’obbligo di presentare all’ente locale una denuncia entro trenta giorni da quando è stata rilasciata la concessione; questo documento deve contenere gli elementi utili a identificare il contribuente, oltre agli estremi dell’atto di concessione.