La motivazione potrebbe essere la crisi che oramai da diversi anni investe il nostro paese, ma non solo. Tuttavia dai dati che emergono dall’Osservatorio del Comando Generale della Gdf, III° reparto operazioni, ufficio tutela economia e sicurezza la tendenza generale sembra quella di un rientro, più che di una fuoriuscita, di capitali. Dall’analisi dei dati dei cosiddetti flussi irregolari che sono stati scovati dalle Fiamme Gialle nel 2011, si scopre che nell’anno circa 10 milioni di euro sono transitati verso la Svizzera, mentre 44 milioni di euro sono invece rientrati dalla Confederazione Elvetica. Anche per quanto riguarda i flussi regolari in Italia sono rientrati circa 619 milioni di euro, mentre in uscita le transazioni sono state pari a circa 511 milioni di euro.
Secondo gli addetti ai lavori il motivo per cui si registra un surplus positivo tra capitali in ingresso nel Belpaese e capitali in fuga è da ricercarsi nel fatto che con la crisi di liquidità degli ultimi anni chi aveva dei soldi all’estero ha pensato bene di farli rientrare. Non è infatti importante che i capitali siano di provenienza lecita o illecita e che i soldi al rientro fossero destinati ad alimentare la liquidità aziendale o a fare un buon affare, il fatto è che il denaro rientrato nel nostro paese è di importo superiore a quello uscito.
Vi è anche da ricordare che le nuove disposizioni introdotte dal decreto legge n. 16/2012 hanno notevolmente inasprito controlli e sanzioni in materia di esportazione di capitali all’estero. Gli effetti sono stati che nei primi mesi del 2011 le violazioni accertate dalle fiamme gialle sono state circa il 30 % in più rispetto al 2011 (in particolare 2.181 violazioni accertate rispetto alle 1.669 del 2011). In aumento anche l’importo del denaro sequestrato: 102 milioni di euro sequestrati nei primi 9 mesi del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011.