Dal 1 gennaio 2013 scomparirà la società Equitalia oggetto di forti critiche da parte dei cittadini per il suo carattere ritenuto spesse volte troppo oppressivo. Questa svolta storica, visto il monopolio che sino ad oggi Equitalia ha avuto nella gestione di quanto sopra, porterà una boccata di ossigeno ai contribuenti che hanno dei debiti da sanare.
Le riscossioni potranno essere effettuate fino al 30 giugno 2013, ma i comuni potranno decidere di fermare quando vogliono l’affidamento alla società di riscossione dei tributi locali.
Il DL 201/11 convertito in legge 214/2011, ha deciso che siano i comuni a dover gestire autonomamente l’attività di riscossione dal 1 gennaio 2013. Inizialmente questo termine era stato predisposto per il 1 gennaio 2012, prorogato di un anno per permettere agli amministratori locali di organizzarsi in tempo per affidare ad un altro organismo la riscossione dei tributi locali.
Quindi la riscossione dei tributi locali sarà affidata ad Equitalia fino al 30 giugno 2013, ma i comuni saranno liberi di decidere se fermare l’affidamento della riscossione ad Equitalia, senza dover aspettare il 1 luglio.
“Da sempre combattiamo il sistema di Equitalia verso cittadini e imprese”, ha affermato Bitonci della Lega Nord che assicura “un rapporto più sereno fra i cittadini e il fisco gestito direttamente dai comuni”.
Gli otto mila comuni italiani, non sono però ancora in grado di provvedere alla riscossione tributi e ciò potrebbe causare perdite in termini di mancati introiti, costringendo i comuni stessi a rivolgersi ad agenzie private.
Nel frattempo c’è stato un botta e risposta tra l’Anci, l’associazione che rappresenta i comuni italiani, e Equitalia. Il primo ha accusato l’agenzia di non essere efficace nel suo compito avendo recuperato soltanto il 15 – 30 per ceto del dovuto, mentre Equitalia ha ribattuto che il 50 per cento è stato recuperato tramite riscossione coattiva e il 90 per cento con la riscossione volontaria dei tributi.
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