In vista della prossima scadenza del saldo Imu del17 dicembre 2012, quasi sicuramente ci sarà una stangata che dovuta principalmente alle variazioni in aumento delle aliquote. Soprattutto a Roma ci sarà la vera stangata fiscale, in quanto il Comune ha scelto di applicare le aliquote massime: il 5 per mille sulla prima casa e il 10,6 per mille sulla seconda abitazione, il che significa che il saldo Imu annullerà la tredicesima di molti lavoratori.
I romani hanno scoperto che il saldo potrà essere pari fino al doppio di quanto versato con la prima rata e addirittura del 400 per cento in più per le seconde abitazioni. Si ricorda che i Comuni possono modificare l’imu sino a 0,3 punti percentuali.
La manovra salva Italia, il DL n. 201/2011 convertito in legge n. 214/11, ha individuato anche alcuni immobili sui quali si applica un’aliquota Imu agevolata che può essere però, a scelta del Comune, ulteriormente modificata: ad esempio l’abitazione principale e le relative pertinenze (modificabile fino a 0,2 punti percentuali) e dei fabbricati rurali strumentali (riducibile dallo 0,2% fino allo 0,1%).
Il passaggio dall’Ici all’Imu ha colpito soprattutto gli immobili destinati a negozi e botteghe, che hanno dovuto pagare 1.050 milioni in più rispetto ai 700 milioni derivanti dalla vecchia Ici, pari a 2,4 volte quello dell’Ici, che si scarica in larghissima parte (oltre i 2/3) sulle Pmi. Un prelievo fiscale maggiorato che colpisce anche le imprese che conducono l’immobile in locazione e che si vedranno aumentare il canone dal proprietario colpito dall’Imu.
Secondo i dati la spesa media per il pagamento dell’Imu ammonterebbe a 278 euro sulla prima casa e 745 euro sulla seconda, e con il saldo Imu ci saranno 5 miliardi in più per lo Stato. Lo studio ha preso come riferimento i dati di 6.189 comuni; il 31,2% confermano che c’è stato un aumento delle aliquote per la prima casa, il 62,2% ha confermato l’aliquota base del 4 per mille e solo il 6,8% l’ha diminuita.
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