Tares in arrivo dal 1° gennaio 2013 e la prima scadenza è fissata già fra un mese. La Tares è la versione aggiornata della Tarsu, (la tassa sui rifiuti solidi urbani, già trasformata per molti comuni in Tia, tariffa igiene ambientale), e prevede il pagamento di quattro rate complessive. Dopo la prima a gennaio, le altre tre sono previste rispettivamente ad aprile, luglio e dicembre.
La Tares incorpora la Tarsu, la Tia 1 e la Tia2, sia la quota riguardante i servizi indivisibili comunali, come ad esempio l’illuminazione pubblica, la manutenzione stradale ecc. Il valore di base della nuova tassa è collegato agli immobili utilizzati a qualsiasi titolo e prevede 30 centesimi al metro quadrato calpestabile sull’80 per cento di case, negozi e capannoni,, anche se il Comune può portare questa cifra anche a 40.
Qualche numero: a Milano raccolta e smaltimento costano 271,5 milioni l’anno. Mentre nel 2011 il Comune ha raccolto con la Tarsu 209 milioni, le spese sono salite quest’anno a 257, e quindi nel 2013 Milano dovrà alzare l’imposta per trovare altri 14 milioni. Allo stesso modo dell’Imu, il pagamento potrà essere effettuato con bollettino postale o tramite modello F24.
In media l’aumento medio per i Comuni con la Tia sarà del 20 per cento circa mentre per gli esercizi commerciali sarà invece pari al 293 per cento. Quindi dal 2013 le tasse sui rifiuti triplicano, una vera mazzata se pensiamo che si aggiunge alla dichiarazione Imu. Infatti, tra Imu, tagli e Tares, le novità sono troppe e il tempo per applicarle troppo poco. Per questo motivo ai sindaci è stata concessa una proroga fino a giugno.
I tempi di pagamento del servizio da parte dei Comuni non coincidono, per l’anno 2013, con i tempi di riscossione del tributo o della tariffa e questo squilibrio potrebbe compromettere la gestione della liquidità degli enti e comportare il ricorso ad anticipazioni di tesoreria, causando incrementi tariffari a carico dei contribuenti.
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