Il settore edilizio ha subito una grave battuta d’arresto a causa della grave crisi economica che ha colpito l’Italia e l’Europa, ma l’imposizione di pesanti tasse sul patrimonio immobiliare altro non ha fatto che aggravare la già pesante situazione. Uno dei casi più eclatanti è quello inerente l’edilizia popolare, che è stata completamente paralizzata dall’introduzione dell’IMU. L’imposta sui fabbricati è stata più volte modificata per correggere la pesante manovra del Governo Monti, prevedendo ad esempio di esentare dall’IMU i fabbricati rurali ad uso strumentale. Molti Comuni italiani non hanno però considerato la situazione economica delle famiglie che godono di un alloggio di edilizia popolare ed il problema adesso è stato scaricato alla aziende che gestiscono gli alloggi sociali. L’Atc ha in gestione 1474 alloggi in Abruzzo per un gettito IMU pari a 1.174.542 euro, ma è riuscita a coprire solo un settantaduesimo dell’importo dovuto allo Stato e adesso le soluzioni sono soltanto due: un aumento del canone di locazione, che andrà quindi a gravare sulle famiglie, che corrispondono mediamente una cifra di €90 mensili, oppure una vendita in blocco di larga parte del patrimonio immobiliare dell’azienda, in modo da saldare il debito con l’erario e di liberarsi dell’IMU per gli anni a venire. Un caso clamoroso è avvenuto a Pescara, dove l’aliquota per gli alloggi di edilizia sociale è del 5,8‰, la stessa aliquota che è riservata alle seconde case. Il Governo suggeriva addirittura un aliquota del 7,6‰, ipotesi immediatamente scartata dal comune abruzzese, ma la situazione non è comunque migliorata. Adesso l’intenzione è quella di portare l’aliquota al 2‰ appellandosi alla clausola della legge che consente al Governo di rinunciare alla sua quota del 3,8‰ in caso di particolari difficoltà economiche. Purtroppo il caso di Pescara non é l’unico in Italia. Numerose amministrazioni comunali si trovano nella stessa situazione e sono pronti moltissimi ricorsi per sbrogliare la situazione. Solo otto Comuni hanno previsto l’aliquota per le case di abitazione: Borgolavezzaro, Cameri, Cerano, Trecate, Baveno, Crevoladossola, Gravellona e Villadossola. I centri con l’aliquota Imu più alta per l’Atc sono invece Galliate, Ghemme, Invorio, Carpignano, Gozzano, Terdobbiate, Domodossola, Bellinzago, Verbania e Omegna.