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G8: una tassa per aiutare l’Africa

 L’Africa, è il terzo continente per estensione dopo l’Asia e le Americhe. Nel mondo, il numero di persone nei Paesi in via di sviluppo che vive con meno di 1 dollaro al giorno è sceso da 1 miliardo e 250 milioni nel 1990 ai 980 milioni del 2004, una riduzione del 19%. Nei paesi in via di sviluppo una parte consistente della vita economica si basa sull’autoproduzione o sul baratto, il reddito é pressocchè inesistente.

Stamattina i leader degli Otto saranno affiancati dai leader di Algeria, Angola, Egitto, Etiopia, Libia, Nigeria, Senegal, Sudafrica, Commissione Ue, Banca Mondiale, Fmi, Ilo, Ocse, Omc, Onu.

La maggior parte dei paesi africani si collocano agli ultimi posti di tutte le principali classifiche di ricchezza nazionale. Così parte del G8 sarà dedicato proprio a questo capitolo, ai Paesi emergenti, con un progetto strutturato per rispettare gli impegni economici nei confronti dell’Africa. In ministro degli Esteri, Franco Frattini, é deciso a chiedere agli altri membri di elaborare un piano di rientro in tre anni per recuperare i ritardi nei versamenti per l’Africa.

Proporremo la de-tax, che consentira’ ad ogni consumatore di devolvere una quota Iva al finanziamento di un progetto – ha proposto -. L’Italia vuole assumersi le proprie responsabilita’, proponendo la nascita di un meccanismo di controllo che individui, Paese per Paese, conformita’ e difformita’ rispetto agli impegni.

Da New York, Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti fa la sua parte e scrive una lettera a Berlusconi:

Non è stata una iniziativa personale. Mi sono reso disponibile nell’ambito del mondo di attivisti e ONG, di «One» di Bono, di Data, di gruppi laici, religiosi, politici, che raccolgono un sacco di energie. Facciamo pressione in vista del G8. L’Italia, per il debito dell’Africa, è uno dei problemi: pagava ma ora non paga più. Il che è grave perché ha fatto una promessa sulla quale è stato costruito un budget, che gli altri hanno più o meno mantenuto: anche paesi più in crisi di noi, come la Spagna. L’ultima Finanziaria ha dimezzato l’impegno sulla cooperazione, ma questa politica non ha risalto sui media, perché abbiamo altri problemi.