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Anomalie studi di settore: Agenzia Entrate invia le comunicazioni agli intermediari

 Nell’ambito dell’attività di monitoraggio sulla corretta applicazione degli studi di settore, l’Agenzia alle Entrate ha reso noto che sono pronte per essere inviate via Internet la bellezza di 37 mila comunicazioni ad altrettanti intermediari riguardo ad anomalie riscontrate su ben 92 mila dei loro clienti/assistiti. Nelle dichiarazioni dei loro assistiti, relative all’anno 2007, ai fini della presentazione degli studi di settore, infatti, ci sono delle incoerenze, e per questo l’Amministrazione finanziaria sta provvedendo ad inviare agli intermediari le relative comunicazioni telematiche. L’iniziativa dell’Agenzia delle Entrate, tra l’altro, fa seguito alle oltre centomila lettere, 105 mila per l’esattezza, inviate all’inizio dello scorso mese di giugno ad altrettanti contribuenti che, nella presentazione degli studi di settore, hanno omesso o indicato in maniera non corretta alcuni dati determinanti ai fini dell’applicazione di tale strumento.

Le lettere, in particolare, sono state inviate al fine di evitare che il contribuente, per gli studi di settore relativi ai redditi percepiti nel 2008, rischi di reiterare lo stesso “comportamento” adottato lo scorso anno; in caso di comportamento reiterato, infatti, i contribuenti “recidivi” rischiano di essere inseriti in apposite liste per dare il via ai relativi controlli ed accertamenti. Per non cadere nella rete dei controlli, in particolare, il contribuente deve stare attento a non far emergere dall’applicazione degli studi di settore delle incoerenze sui beni strumentali e sulla gestione del magazzino, ma anche delle difformità tra i modelli utilizzati per comunicare gli studi e quelli contenuti nel modello Unico 2009.

Per ridurre al minimo le anomalie, l’Agenzia delle Entrate ha di conseguenza annunciato che a breve sarà messo a disposizione, sia per i contribuenti, sia per gli intermediari, un software ad hoc grazie al quale, a seguito del riscontro di eventuali imprecisioni emerse dagli studi di settore, sarà possibile spiegare e motivare il perché delle relative anomalie. Quest’anno, lo ricordiamo, per l’applicazione degli studi di settore si possono applicare i cosiddetti “correttivi anticrisi“, ragion per cui, prima di presentare gli studi di settore in maniera “autonoma”, è sempre preferibile avvalersi della competenza e delle conoscenze di un dottore commercialista.