Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle entrate ha dichiarato che le rate Equitalia sono in aumento, con relativo allungamento del periodo di dilazione per il pagamento dei debiti fiscali. La novità è giunta durante un convegno tenutosi con professionisti di varie parti d’Italia, specificando che con Equitalia è possibile per debiti fino a 20mila euro, mentre dovrebbero venire annullati i debiti fino a 2mila euro.
Sono circa due milioni le richieste di rateizzazioni di debiti fiscali con Equitalia per un importo di circa 22 miliardi di euro, ma a causa della recessione e della mancanza di liquidità tali numeri potrebbero essere in aumento.
Befera ha aggiunto che anche chi accetta le condizioni del Fisco e vorrebbe pagare le imposte ha spesso difficoltà a farlo perché mancanza di liquidità; in un nostro precedente articolo avevamo già visto come rateizzare i pagamenti a Equitalia, ma ora la soluzione di Befera potrebbe essere quella di allungare il periodo di dilazione da 8 a 12 rate trimestrali, se i debiti fiscali superano i 51. 645,69 euro.
Una proposta che ha creato non poche perplessità, considerando che Befera non propone ricette per ridurre il carico fiscale, ma semplicemente dare più tempo alle famiglie per pagare le rate Equitalia. Ma senza crescita e con la disoccupazione che cresce, la mancanza di liquidità ci sarà sempre.
Nel frattempo, l’ex premier Berlusconi ha annunciato di rivedere (in caso di successo alle elezioni) “i poteri di Equitalia per quanto riguarda i rapporti ostili che ha con i contribuenti, anche quelli onesti”. Anche Renato Brunetta ha osservato come «lo Stato non possa rinunciare alle imposte, ma potrebbe rinunciare alle sanzioni e agli interessi, in tutto o in parte, in modo tale di ridurre quanto dovuto oggi dai contribuenti». Pronta la risposta di Bersani: “Prima del problema della pressione fiscale c’e’ quello della serieta’… promettere miracoli quando per 10 anni, e in condizioni piu’ favorevoli, si e’ avuta l’opportunita’ di farlo questo abbassamento e non si e’ fatto, e’ un modo di procedere che l’Italia non puo’ piu’ sopportare”.