Roma: tassa sui monumenti e canone Rai

Siete innamorati del Colosseo e per la pubblicità del vostro ristorante avete deciso di usare come sfondo proprio un’immagine del capolavoro romano? Fatelo, ma sappiate che l’assessore alla Cultura Umberto Croppi ha proposto una modifica della legge Ronchey, che copra opere d’arte comunali e non solo ministeriali:

Una commissione sta studiando delle nuove tariffe per l’uso dei monumenti di Roma a fini pubblicitari. Inoltre, si sta pensando a far pagare l’utilizzo delle immagini delle opere d’arte del Comune di Roma. Le tariffe per chi vorrà utilizzare l’immagine di monumenti come per esempio fontana di Trevi saranno molto più alte rispetto all’attuale tariffario.

Ciò significa che chi utilizzerà le opere presenti a Roma per la pubblicità di un prodotto o per la lavorazione artistica, avrà l’obbligo di pagare una tassa.

Così coloro che passeggeranno per le vie del centro e voltandosi vedranno un’immagine dell’anfiteatro, sapranno già che quell’immagine sarà costata non poco al titolare del ristorante. E per coloro che alla passeggiata preferiscono un film in tv ecco un’altra notizia poco felice. Il vice ministro Paolo Romani nel corso della trasmissione ‘Telecamere’ ha affermato:

Stiamo studiando la possibilita’ con alcuni ddl e proposte del governo di mettere in campo iniziative per combattere l’evasione del canone Rai, che ammonta a quasi il 30 per cento. Per far questo dobbiamo fare in modo che il servizio pubblico venga riconosciuto come servizio pubblico. Sul nuovo contratto di servizio si possono istituire dei parametri in base ai quali far capire ai cittadini qual e’ il perimetro del servizio pubblico.

Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, ha ricordato inoltre che

recuperare l’evasione spetta alle istituzioni, al governo e al Parlamento. E’ uno sforzo normativo di primo livello che spetta al Parlamento e all’esecutivo.

L’evasione fiscale è punita oggi con sanzioni pecuniarie e oltre una certa soglia di sottrazione di imponibile anche penalmente. Ma é necessario che paghi il canone, anche chi non vede e non ha una tv?