Al fine di applicare le norme della recente legge anti corruzione approvata (la legge n. 190 del 2012) i tecnici dell’esecutivo mettono sul tavolo dei ministri il nuovo regolamento per i dipendenti pubblici. Il Dpr, che riguarderà un universo di 3,3 milioni di lavoratori, definisce con maggiore precisione alcuni aspetti inerenti regali ed uso delle attrezzature aziendali. In particolare al dipendente sarà vietato di accettare cadeux e regalie di valore superiore a 100 euro (elevabili a 150 euro in caso di approvazione dell’amministrazione) e stesso divieto riguarderà regali elargiti da aprenti entro il secondo grado o subordinati.
Il Dpr interviene anche in materia di principi generali e ribadisce il dovere di osservare la Costituzione oltre che quello di servire lo Stato con disciplina e onore. Inoltre il dipendente pubblico, a qualsiasi livello dall’impiegato sino al maxi dirigente, dovrà astenersi in caso di conflitto di interessi da qualunque azione e comunicare immediatamente il conflitto all’amministrazione. Al dipendente viene fatto divieto di utilizzare per fini personali informazioni di cui è a conoscenza per motivi di ufficio ed inoltre evita comportamenti o situazioni che possano ostacolare il corretto adempimento di compiti o nuocere all’interesse o all’immagine della pubblica amministrazione.
Per quanto riguarda l’aspetto di regali e cadeaux il dpr fissa diversi principi generali. In particolare il dipendente non potrà richiedere, per sé o altri, regali o altre utilità. Gli unici regali ammessi sono quelli di modico valore che vengono effettuati occasionalmente nell’ambito di relazioni di cortesia. Per modico valore è in via orientativa stabilito un valore di 100 euro, valore che potrà scendere anche sotto i 100 euro o se decide l’amministrazione anche sopra con un massimo di 150 euro. La norma riguarda anche subordinati e parenti (coniuge, convivente, parenti e affini fino al secondo grado inclusi).
Il provvedimento vedrà la luce molto probabilmente a partire da questo Venerdì e riguarderà oltre a dipendenti pubblici anche collaboratori e consulenti della Pa, qualsiasi contratto o incarico compresi “di diretta collaborazione delle autorità politiche”.