Negli ultimi giorni sta montando una protesta da parte dell’UNGDCEC, l’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili riguardo i rimborsi Irap inviati nel 2009.Il problema è la concomitanza con la chiusura il 15 marzo dell’altra campagna per l’invio delle istanze di rimborso Ires/Irpef per Irap per gli anni 2007-2011, apertasi il 18 gennaio.
Quello che preoccupa maggiormente è la totale assenza di comunicazioni soprattutto per le società di capitali, ma anche la mancanza di accrediti sui conti correnti, anche parziali. Una prima tranche di rimborsi richiesti nel 2009 sono stati inizialmente recapitati a dicembre, poi è arrivato lo stop. L’Agenzia delle Entrate ha promesso di ricominciare l’invio a marzo di quest’anno, ma novità all’orizzonte non se ne vedono.
I primi rimborsi sono stati recapitati alle persone fisiche e alle ditte individuali mentre ancora attendono le società di capitali, ma in molti casei le somme arrivate, spesso non corrispondevano a quelle originariamente richieste.
Il Dl 201/2011 ha introdotto dal 2012 la deducibilità dell’Irap pagata dai contribuenti sul costo del personale dipendente e assimilato dall’Ires o dall’Irpef. La domanda di rimborso Irap può essere presentata dalle società di capitali, dagli enti commerciali, dalle società di persone, imprese individuali, banche ed altri enti e società finanziari, imprese di assicurazione, persone fisiche, società semplici e quelle ad esse equiparate esercenti arti e professioni.
Ma l’elenco non finisce qua: anche gli imprenditori agricoli e le pubbliche amministrazioni, gli enti privati non commerciali possono inviare la domanda di rimborso. La domanda va presentata esclusivamente in via telematica, oppure tramite i soggetti incaricati, elencati all’articolo 3, commi 2-bis e 3, del Dpr n. 322/ e si devono presentare i bilanci degli anni 2007-2011, i modelli F24 degli anni in cui si chiede il rimborso, i Modelli Unico e il codice Iban su cui versare il rimborso Irap.